Ormai è Campione del Mondo, ha detronizzato il rivale Jorge Lorenzo, ma Marc Márquez ancora non ci crede. A Valencia, davanti al suo pubblico, al suo Fan Club Ufficiale e alla sua gente, è diventato il pilota più giovane della storia del Motomondiale, il secondo, insieme a Kenny Roberts, ad aver vinto il titolo nell’anno di esordio.

È strano per Márquez pensare a tutto ciò, è successo tutto così all’improvviso, è arrivato subito il momento tanto atteso che ancora non ha realizzato bene. È arrivato in MotoGP da Campione del Mondo, dopo aver conquistato il titolo in Moto2. C’erano molte aspettative nei suoi confronti, tutti si aspettavano grandi cose, ma nessuno avrebbe mai immaginato un Campionato del genere. Neanche lui. Probabilmente ci sperava, ma non ci credeva. Sapeva che avrebbe potuto fare bene da subito, ma forse non pensava di arrivare a tanto.

Il Campione del Mondo 2013 si presenta ai microfoni della stampa dichiarando di essere contento, frastornato e di non aver ancora ben capito cosa gli sia successo: “Sono molto, molto, molto contento. Devo ringraziare tutto il team, la Honda, sono molto felice adesso. Questa è stata la gara più lunga della stagione, ma adesso dobbiamo goderci il momento, perché abbiamo disputato una stagione molto bella. Oggi, a differenza del solito, ho ragionato abbastanza. In testa qualcosa mi diceva di lottare con Jorge e Dani, ma qualcos’altro mi diceva che dovevo pensare al titolo. Ho imparato tanto dal mio compagno di squadra e Lorenzo, soprattutto durante la prima parte di stagione. Ma poi nella seconda parte della stagione ho fatto quel che mi sono sentito, e cioè spingere al massimo sempre e comunque".

"Se sapevo di poter vincere il titolo? Ho capito che avevo reali possibilità di vincere il titolo dopo Brno, quando le cose andavano veramente bene. Però sono sempre rimasto calmo . Sinceramente ad inizio stagione pensavo di poter lottare per vincere qualche gara, ma non mi aspettavo di lottare in modo così costante. Pensavo di cadere di più, non di salire così costantemente sul podio. Adesso mi sento di vivere in un sogno”.