Pazza Aragon. Festival delle cadute o gara ad eliminazione? Liberi di scegliere, nel frattempo Lorenzo, Espargaro senior e Crutchlow godono sornioni. Le prove avevano raccontato storie diverse, soprattutto segnato un destino. Per fortuna o sfortuna, lo sport ha insito il gene dell'imprevedibilità e, quando anche sostenuto dal meteo, regala ulteriormente colpi di scena degni di un'opera lirica di Puccini.

Iannone è breve ma intenso, Rossi vola pure in senso letterale e spaventa parecchio. Poi, è un “giro tondo casca il mondo”, con Giove Pluvio a metterci lo zampino e Pedrosa, Marquez e Dovizioso a peccare di eccessiva sicurezza o coraggio: tutti giù per terra per la gioia del numero 99 che centra la prima vittoria stagionale.

Dal punto di vista tecnico le Yamaha sorprendono in competitività: mai pericolose, sempre in affanno all'inseguimento delle Honda, in gara si scoprono scoppiettanti. In realtà Rossi, prima della caduta, e Lorenzo mantengono le promesse, cioè girano attorno al 1'49” basso, mentre è la coppia Repsol a non riuscire a ripetere il ritmo della vigilia. Difficile stabilire quanto dipenda dalle diverse condizioni atmosferiche e di pista, quanto dalla scelta degli pneumatici, quanto dal lavoro ai box. Qualcuno notava l'amicizia tra la casa del diapason e le temperature fresche, pure Ducati al semaforo verde non registra gli stessi crono. Chissà? Resta il fatto che dei quattro tre fanno harakiri e una lotta equilibrata e insperata va alla malora, regalando però meritatamente la gloria all'unico capace di non oltrepassare quel limite imprescindibile per fare la differenza.

Marc non impara e noi ringraziamo, perché ci prova e rischia, non si tira indietro e brama ogni successo: niente calcoli, se non quelli circa il tempismo e l'eventualità del cambio-moto. Certo, pare un'occasione buttata al vento, ma con oltre 70 punti di margine e quella faccia furba dovrebbe avere il “braccino”?

Piuttosto preoccupa questa maldestra scopiazzatura della Formula1 con fermata in pit-lane: davanti spesso nessuno vuole prendere l'iniziativa e si prosegue con rischio e pericolo. Se in situazione di pioggia e poi asciutto è accettabile, in condizioni opposte forse tornare alla vecchia e cara sospensione, con ripartenza o meno (come avviene nelle categorie minori), non sarebbe una cattiva idea.