L'anno scorso Barcellona regalò una battaglia entusiasmante, quest'anno il circuito catalano porta in dote molto meno a livello di emozioni (a parte le uscite di scena causa cadute) ma definisce senza appello quattro certezze. Quattro come le vittorie in successione di Sir Jorge Lorenzo.

Lorenzo, appunto, si conferma versione martello pneumatico, sempre più sicuro di sé, non sbaglia, si carica e ribadisce con tanto di siparietto finale che se non lo si infastidisce all'inizio, fintanto la forma permarrà, saranno cavoli amari per tutti. Valentino Rossi ci prova, è veloce e consistente, però, ed è qui la seconda certezza, deve trovare il modo di partire più avanti, perché a pari moto, a pari ritmo, a pari rendimento individuale, il pur piccolo secondo di tempo non si recupera.

La terza certezza è il salto in avanti di Yamaha giunto a piccolissimi passi, quasi invisibili: Dovizioso, pilota analitico ed equilibrato, ha più volte ripetuto che in configurazione gara il mezzo giapponese permette una costanza a lungo termine senza eguali. Nella fattispecie, l'ultimo gradino del podio, pur con le defezioni di Marquez e dello stesso forlivese, è distante poco meno di 20” dalla coppia in blu, la quale inoltre è l'unica a non esser mai salita sopra il 1'43”00. Dati eloquenti, riscontri incontrovertibili.

A sancire la supremazia dei rivali, tocca poi al piccolo diavolo trasformato in agnellino, ovvero Marc Marquez, cui va dato merito di osare sempre e comunque, ma che, è indubbio (quarta certezza), deve affrontare una crisi tecnica e personale se vuole ritrovare il recente splendore. Il manico del ragazzo è fuori discussione, a sprazzi si intravedono i tocchi di classe, però la moto ha qualche problema e, per quanto è giusto mantenere la mentalità del vincente, a meno che non voglia stendersi ad ogni gara, dovrà gioco forza trovare dei compromessi in attesa di tempi migliori.

In tutto questo, dispiace per il mancato sogno Suzuki e il lieve appannamento Ducati, però come affermato dal “vecchio saggio” di Tavullia: l'orizzonte si preannuncia interessante.