Il gioco delle coppie: Honda-Yamaha-Yamaha-Honda.

Questo il leitmotiv di Indianapolis, un duopolio esclusivo che difficilmente verrà infranto prima di Valencia, ultima tappa in calendario. Cambia l’ordine di arrivo, non la sostanza. Marquez-Lorenzo-Rossi-Pedrosa: sono sempre loro i magnifici quattro là davanti, a mescolarsi in una guerra di uomini e di marche, a danzare in sincro tra i cordoli di questa o quella pista, col resto del mondo a raccogliere gli avanzi mezzo giro indietro.

Un turnoveral comando che riscrive di continuo gerarchie e pronostici: prima Rossi, poi Lorenzo, di nuovo Rossi, adesso Marquez; in attesa di Pedrosa, ristabilito e pronto all’acuto, magari in quel di Brno, dove l’anno scorso ruppe l’assolo mondiale del compagno.

Ha ragione Valentino: non si può sottovalutare né escludere Marquez dalla corsa al titolo. La RC213V non è il puledro nervoso di inizio stagione e il fantino di Cervera ha ripreso a cavalcare spedito, briglie in mano e piglio da padrone.

Da Barcellona a Indy sembra chiudersi un cerchio: stesso copione di inizio gara, epilogo opposto. Al Montmelò fu disarcionato nel tentativo di arginare Lorenzo; in Usa l’ha lasciato sfogare con calma olimpica, conscio di potersi giocare l’asso nel finale. Composto in moto, paziente e cinico nella strategia: la Honda è domata e lui sembra tornato il mattatore del 2014; attendiamo Brno per averne la prova definitiva. Il terzo titolo in MotoGP resta lontano ma la marcatura a uomo tra Rossi e Lorenzo, unita alla ritrovata verve di Pedrosa, potrebbero aiutarlo a riportarsi sotto; e poi, chissà, tra i due litiganti…

Lorenzo riparte da Indy col gusto amaro dell’incompiuto ma il suo bicchiere è comunque mezzo pieno. Scotta accollarsi il lavoro sporco tirando la volata all’avversario, eppure il weekend americano ha fugato i dubbi sulla sua tenuta, riconsegnandoci il martillo di sempre. Le scorie di Assen e Sachsenring sembrano rimaste in spiaggia, Rossi è più vicino, e da Brno tornano le tanto amate Bridgestone specifica 2015, cardini dei suoi quattro trionfi in serie da Jerez al Montmelò.

Anche Rossi può ritenersi soddisfatto. Ha rispettato il ruolino di marcia, contenendo i danni su una pista ostile con l’ennesimo piazzamento di lusso: dieci gare, mai giù dal podio. Stringerà i denti anche in Repubblica Ceca per poi tornare all’attacco: il vantaggio in classifica non consente tattiche al risparmio e, nell’altalena di vertice, con i primi quattro posti già praticamente assegnati, ogni posizione guadagnata comincia a valere doppio in chiave iridata.

Pedrosa è tornato top rider e chi, se non lui, potrà essere miglior alleato di Marquez nella rimonta alla coppia di testa? Le ultime stagioni (infortuni a parte) dicono che Daniel parte a handicap per crescere in corso d’opera, e Brno – come detto – è già stata terra di conquista. Giocherà da outsider di lusso, libero da pensieri mondiali; per aiutare il caposquadra, però, sarà d’obbligo evitare il corpo a corpo in volata che lo vede quasi sempre perdente.

Appuntamento dunque a Brno tra sei giorni, per l'undicesimo round di campionato che si annuncia serratissimo.

VAVEL Logo
About the author