Avete presente l’arte del contropiede? Quella capacità squisitamente italiana di reggere spalle al muro il pressing degli avversari, per poi colpire di rimessa alla prima occasione utile? Ecco, Valentino Rossi è l’uomo del contropiede.

Per l’intero weekend è stato costretto a subire l’iniziativa di Lorenzo e Marquez, preparato all’idea di correre solo per contenere il passivo. Ha incassato venerdì e sabato senza però disunirsi, con la consapevolezza sorniona di chi attende l’ultimo round, quello decisivo, per ribaltare la situazione. L’occasione è giunta sottoforma di pioggia la domenica mattina, senza la quale – va detto – Rossi non avrebbe avuto scampo.

Il pesarese ha intravisto una breccia nelle linee nemiche e ha preparato la sortita sin dal warm up, adattandosi camaleontico alle mutate condizioni del terreno. Ha convertito la difesa in attacco prima che gli altri avessero modo di reagire: un mix di classe, reattività e circostanze favorevoli, che ha saputo comunque capitalizzare al meglio, mentre i favoriti della vigilia – Marquez e Lorenzo – si stendevano nel tentativo di resistergli o remavano nella pioggia per posizioni di rincalzo.

Bravo Rossi a mantenersi freddo e veloce quel tanto che bastava a rintuzzare l’indiavolato Petrucci – commovente, ma libero da pensieri mondiali -, senza commettere errori che avrebbero vanificato la finalizzazione del capolavoro.

E’ un contrattaccante nato, Rossi: fulmineo nel trarsi dalle corde e cacciare nell’angolo l’avversario, per mandarlo al tappeto quando meno se l’aspetta. Accadde a Welkom 2004, riportando alla vittoria Yamaha dopo anni di crisi, gomito a gomito con Biaggi; e a Laguna Seca 2008 contro Stoner, che pareva imprendibile dopo le qualifiche: giornate campali, in cui è sempre riuscito a rovesciare il pronostico della corsa e l’inerzia psicologica del campionato.

Nell’ideale tabella di avvicinamento all’iride, Silverstone era pista pro-Lorenzo, e pareva che il maiorchino potesse in effetti approfittarne per allungare in classifica. Invece Rossi è andato a segno “in trasferta”, accumulando un bonus prezioso in vista del giardino di casa, Misano, dove conta di aumentare lo scarto sospinto dalla marea gialla dei suoi tifosi.

Toccherà a Lorenzo, allora, il ruolo dello sfidante, alla ricerca dell’immediato contro-break capace di riportare punteggio e umori ancora una volta in equilibrio.