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MotoGP Motegi, Vale-Jorge: manca il duello

Rossi consolida il vantaggio in classifica, Lorenzo crolla nelle fasi finali ma la stagione non ci ha ancora regalato un head to head tra i due mattatori della stagione 2015.

MotoGP Motegi, Vale-Jorge: manca il duello
Rossi e Lorenzo a confronto
poto83
Di Luca Foglia

La gara di Motegi ci consegna un Valentino Rossi di nuovo saldamente in testa al Mondiale di MotoGP 2015. Il secondo posto colto in Giappone vale altri 4 punti iridati su Lorenzo, che si aggiungono ai 14 accumulati in precedenza: fanno 18 in totale, un bottino polposo che consentirà al pesarese di prendersi la ‘Decima’ contentandosi di arrivare alle spalle del compagno di squadra nelle tre gare restanti. Un’ipoteca semi-definitiva, al netto di imprevisti o regali - leggasi cadute - che il Rossi ‘ragioniere d’attacco’ formato 2015 non sembra intenzionato a concedere. Almeno fino a prova contraria.

Anche stavolta è mancato lo scontro diretto. E’ un peccato, dato il livello del confronto, che i due piloti Yamaha non abbiano ingaggiato un vero duello in questa stagione, misurandosi piuttosto sul filo dei centesimi ma sempre a una certa distanza; una 'lacuna' che si è fatta ancor più tangibile al culmine della stagione, con i singoli punti iridati che iniziano a scottare e la tensione alle stelle.

Quella non è certo mancata, restituendo pepe a una gara di grandi aspettative ma che in fondo non ha riservato particolari emozioni, almeno per i primi tre quarti. Ci ha pensato Rossi, con la sua condotta nelle qualifiche del sabato, a dissotterrare i vecchi attriti e l’aria nel box si è fatta di nuovo elettrica, come ai tempi del famoso ‘muro’. Non è cambiato nulla da allora, se non che adesso è Valentino a succhiare dati, traiettorie ed energie vitali al rivale, con Lorenzo nei panni del maestro copiato.

Era solo questione di tempo e opportunità: nel momento in cui si sono ritrovati a contendersi il titolo, l’uno contro l’altro senza terzi incomodi, Vale e Jorge hanno iniziato a punzecchiarsi gara dopo gara, sempre meno velatamente. Man mano, i convenevoli di inizio stagione – che pure attestano una sincera stima reciproca – hanno lasciato il passo a frecciatine e battibecchi a distanza.

Fino a Motegi, dove le scaramucce verbali del sabato pomeriggio e la freddezza palpabile nel parco chiuso segnano l’apice di un climax a cui manca soltanto lo scontro in pista ‘definitivo’ per risolvere la contesa e coronare una rivalità che, comunque vada, colloca di diritto Rossi e Lorenzo tra i grandi duellanti del motorsport. Agostini e Hailwood, Rainey e Schwantz, Hunt e Lauda, Senna e Prost: coppie di opposti per stile e temperamento, che nell’irriducibile valore dell’altro hanno trovato il contrappunto ideale, lo sprone aggiuntivo per esaltarsi ed esaltare.

Restano tre round a Lorenzo - Phillip Island, Sepang e Valencia – per tentare un’impresa che si è fatta complessa. E altrettante occasioni per sperare in un testa a testa ‘stile Rossi-Pedrosa ad Aragon’ che aggiungerebbe sapore, e spessore, alla vittoria iridata dell’uno o dell’altro.

Non resta che attendere fiduciosi.