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Portimao: Melandri di forza in Gara 1, dominio di Laverty in Gara 2

Dopo il ritiro in Gara 1, ecco una vittoria schiacciante in Gara 2 per Eugene Laverty, mentre Melandri, dopo una splendida vittoria in Gara 1, in Gara 2 risente di un pneumatico probabilmente difettoso e chiude dodicesimo. Sylvain Guintoli, con due secondi posti, è sempre più leader.

Portimao: Melandri di forza in Gara 1, dominio di Laverty in Gara 2
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Di Diana Tamantini

Gara 1 davvero emozionante, con il leader del Mondiale Guintoli e Marco Melandri a contendersi la vittoria fino all'ultimo, con il pilota italiano che riesce ad avere la meglio sul rivale e a salire sul primo gradino del podio, mentre terzo è Tom Sykes. In Gara 2 invece è Eugene Laverty, ritiratosi in Gara 1, a ottenere la una nettissima vittoria sui rivali, davanti a Guintoli e Jonathan Rea, mentre il poleman Sykes, caduto durante il giro di allineamento, è fuori gioco fin da subito, e Marco Melandri si ritrova a dover fare i conti con un'inaspettato problema alle gomme, chiudendo dodicesimo.

Gara 1

Partono molto bene Tom Sykes e Marco Melandri, che agguanta la seconda posizione, non benissimo Laverty e Rea che perdono una posizione ciascuno, mentre Guintoli è quinto. Melandri e Laverty cominciano a combattere fin da subito, col pilota Aprilia in attacco e il pilota italiano che risponde immediatamente. Rea invece sta perdendo terreno, tallonato da molto vicino da Guintoli, mentre Checa è attualmente sesto, la migliore posizione finora per lui e la sua Ducati.

Al terzo giro, Guintoli riesce a superare Rea, e contemporaneamente Laverty attacca con successo Melandri, agguantando la seconda posizione e cercando immediatamente di raggiungere Sykes, che nel frattempo cerca di scappare. Poco dopo Baz e Giugliano superano Checa, che comincia già a soffrire, e precipita in ottava posizione. Al giro 6 registriamo la caduta di Davide Giugliano, che si vede quindi costretto ad abbandonare la gara. Al giro successivo Laverty supera Sykes, ottenendo la prima posizione, mentre cade Alexander Lundh, chiudendo qui la sua gara.

Si è formato un quintetto composto da Laverty, Sykes, Melandri, Guintoli e Rea, ma poco dopo il pilota Honda porta fuori pista la sua moto: problemi di elettronica per lui, e inevitabile ritiro.

A nemmeno metà gara Leon Haslam, ancora convalescente, non è in grado di continuare, e si ferma sofferente al box.

Intanto, Guintoli sta perdendo terreno dai primi tre, mentre Marco Melandri si sta avvicinando nuovamente a Sykes, quand'ecco che sale una gran fumata dall'Aprilia di Laverty: rottura del motore per lui sul rettilineo del traguardo, con Melandri che riesce a prendere la testa della corsa davanti a Sykes, mentre Guintoli rimane dietro a loro, quasi in attesa.

Sykes passa duramente Melandri, che va larghissimo permettendo anche a Guintoli di superarlo, e rientrando in terza posizione, un po' staccato dai primi due, ma in rimonta. Poco dopo Guintoli sorpassa Sykes, che subito perde anche la posizione nei confronti di Melandri. A questo punto, la vittoria diventa una questione tra il pilota BMW e l'attuale leader del Mondiale, perché il poleman della Kawasaki comincia a perdere terreno, assicurandosi comunque la terza posizione.

All'inizio dell'ultimo giro Melandri attacca Guintoli e si piazza di forza in prima posizione, alla curva successiva Guintoli risponde ma poi va largo e Melandri ne approfitta per tornare primo. Non ci sarà più nessuna occasione di sorpasso per il pilota dell'Aprilia, e quindi Marco Melandri riesce ad ottenere una splendida vittoria sul circuito di Portimao. Secondo appunto Guintoli, mentre chiude il podio il poleman Tom Sykes. Quarto posto per Leon Camier, quinto per Loris Baz, davanti all'altro pilota BMW Chaz Davies. Settima piazza per Michel Fabrizio, davanti a Jules Cluzel, mentre dopo una buona partenza Carlos Checa chiude in nona posizione. Chiude la top ten Federico Sandri, con la Kawasaki del Team Pedercini.

 

I primi dieci piloti all'arrivo:

  1. Marco Melandri – BMW Motorrad GoldBet SBK – 38'12.447

  2. Sylvain Guintoli – Aprilia Racing Team – 38'12.454

  3. Tom Sykes – Kawasaki Racing Team – 38'16.671

  4. Leon Camier – Fixi Crescent Suzuki – 38'21.926

  5. Loris Baz – Kawasaki Racing Team – 38'24.504

  6. Chaz Davies – BMW Motorrad GoldBet SBK – 38'29.057

  7. Michel Fabrizio – Red Devils Roma – 38'33.797

  8. Jules Cluzel – Fixi Crescent Suzuki – 38'34.784

  9. Carlos Checa – Team Ducati Alstare – 38'36.109

  10. Federico Sandri – Team Pedercini – 39'39.442

 

Gara 2

Colpo di scena fin da subito: caduta per Tom Sykes nel giro di allineamento, con la moto che viene spinta per un po' finché non riesce a ripartire, e il ritorno immediato al box. Non sarà però possibile riparare in tempo i danni, quindi il poleman è costretto a partire dalla pit lane.

Laverty, Rea e Melandri scattano benissimo e si prendono subito le prime posizioni, con Guintoli quarto subito dietro a loro. Rea vuole riscattarsi dopo il problema tecnico subito in Gara 1, e cerca di infastidire Laverty fin da subito. Tom Sykes, dopo essere partito, torna al box: sembra un ritiro, ma poco dopo riparte per cercare di fare qualche giro, anche se, con i problemi tecnici a causa della caduta e con un ritardo di quasi due giri, sa che la sua gara è compromessa, e infatti alla fine del giro decide di rientrare nuovamente al box. Ma non è finita qui, perché dopo sette giri il pilota della Kawasaki decide di tornare in pista e realizzare comunque la sua gara.

Nel frattempo, Melandri comincia dopo pochissimi giri a perdere sensibilmente terreno rispetto ai primi due, fino ad essere superato da Sylvain Guintoli. Ma per il pilota BMW non finisce qui: piano piano verrà superato da molti piloti senza essere in grado di opporre la benché minima resistenza: concluderà la sua gara in dodicesima posizione.

Tornando sulle prime posizioni, Jonathan Rea, dopo essere rimasto incollato a Laverty, comincia a essere in difficoltà, quindi si vede costretto a rallentare il suo ritmo, lasciando al pilota Aprilia la possibilità di consolidare così la sua prima posizione. Guintoli intanto riesce a raggiungere Rea, per poi superarlo sul rettilineo del traguardo.

Netta vittoria di Eugene Laverty davanti al leader del Mondiale Sylvain Guintoli, mentre sul terzo gradino del podio sale appunto Jonathan Rea. Ottima quarta piazza per Loris Baz, davanti a Chaz Davies e a Carlos Checa. Settimo posto per Cluzel, mentre chiudono la top ten tre piloti italiani: Ayrton Badovini (ottavo), Davide Giugliano (nono) e Michel Fabrizio (decimo).

 

Le prime dieci posizioni:

  1. Eugene Laverty – Aprilia Racing Team – 38'02.051

  2. Sylvain Guintoli – Aprilia Racing Team – 38'06.158

  3. Jonathan Rea – Pata Honda World Superbike – 38'07.904

  4. Loris Baz – Kawasaki Racing Team – 38'17.357

  5. Chaz Davies – BMW Motorrad GoldBet SBK – 38'19.603

  6. Carlos Checa – Team Ducati Alstare – 38'20.417

  7. Julez Cluzel – Fixi Crescent Suzuki – 38'31.443

  8. Ayrton Badovini – Team Ducati Alstare – 38'40.410

  9. Davide Giugliano – Althea Racing – 38'41.372

  10. Michel Fabrizio – Red Devils Roma – 38'46.654