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Berdych, qualità e fair play

Il match tra Berdych e Djokovic ha ricreato sulle tribune del Foro Italico il clima delle grandi sfide. E' piaciuto il fair play dei due nei momenti chiave. Non credo Sharapova si sarebbe ritirata, nelle stesse condizioni, a Wimbledon.

Berdych, qualità e fair play
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Di Rino Tommasi

Tra le risorse di un grande torneo c’è quella di poter sostituire in corsa un protagonista importante se per una ragione o per l’altra  questi viene a mancare, così gli Internazionali hanno potuto permettersi di perdere le prime due teste di serie nei due tabelloni senza subire un ridimensionamento tecnico o spettacolare.

Tomas Berdych ha certamente avuto una carriera inferiore alle  sue possibilità ed ogni tanto trova l’ocasione per dimostrarcelo. A Roma lo ha fatto eliminando il primo giocatore del mondo, il serbo Novak Djokovic in una partita che ha ricreato sulle tribune del Foro Italico il clima delle grandi sfide. A parte la qualità è piaciuto il fair play dimostrato dai due giocatori nei momenti più delicati dell’incontro.

Nelle giornate migliori Berdych non è inferiore a nessuno, solo che non riesce ad evitare le giornate in cui i suoi colpi non funzionano ed allora gli può capitare i perdere da giocatori inferiori.  Nel risultato però sono maggiori i meriti di Berdych, anche se Djokovic ha comunque commesso l’errore di pensare di aver già vinto quando è stato 5 a 2 nel secondo set dopo aver vinto il primo. Qui Berdych ha infilato una serie di cinque giochi consecutivi. La partita è cambiata soprattutto perché Berdych ha preso fiducia conquistando il break decisivo sull’uno pari del terzo set.

La domanda è lecita ed indiscreta ma soprattutto doverosa.  Si sarebbe ritirata dal torneo Maria Sharapova se questo torneo che pure ha la sua storia ed una  sede prestigiosa avesse avuto in palio il titolo più importante ed ambito tra i tanti che il tennis femminile distribuisce in abbondanza vale a dire quello di Wimbledon.  Senza disporre di alcuna prova ma dopo avere ripercorso la carriera della campionessa russa sono convinto che se il nostro torneo, che pure è uno dei più importanti del circuito, avesse avuto una stella in più nelle valutazioni della Federazione Internazionale e della  WTA (il sindacato delle tenniste), la Sharapova avrebbe giocato.

La sorpresa del torneo femminile è stata la qualificazione per le semifinali di Simona Halep l’ultima  scoperta del tennis romeno che, ricordando Virginia Ruzici, ha sempre avuto una buona tradizione in questo settore.

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