PARIGI  -  Anche se il Roland Garros avrà soltanto domenica il suo vincitore, Rafael Nadal e Novak Djokovic hanno giocato la loro nobile semifinale come se ci fosse davvero in palio un titolo del Grande Slam. Questa partita ha fatto giustizia dell’assenza di un protagonista importante come Andy Murray, del declino, che si spera non definitivo, di Roger Federer e dello sbilanciamento che queste anomalie hanno determinato nel tabellone del singolare maschile che in linea teorica dovrebbe portare in finale i due giocatori più forti.

Da questo punto di vista non c’è dubbio che il verdetto obbedisce ad un postulato del tennis secondo il quale i tornei del Grande Slam non si vincono per sbaglio.  Del resto che abbia vinto ancora una volta, l’ottava per la precisione, Rafael Nadal non costituisce una sorpresa ma mi accorgo che a questo punto devo chiarire che il campione spagnolo  per vincere il torneo deve ancora battere David Ferrer.

Gli organizzatori avrebbero voluto presentare per la prossima domenica una finale più gradita al pubblico ma lo spagnolo ha riaffermato di essere il quarto giocatore del mondo in ruolo che ormai gli  appartiene da qualche anno. Tsonga ha speso tutte le sue speranze nel tentativo di aggiudicarsi il tie-break del secondo set, dopodiché la partita è stata una corsa di Ferrer verso la finale.

Poiché per fortuna non esiste nel tennis il risultato di parità credo di poter dire che Djokovic ha meritato di perdere nella stessa misura in cui Nadal ha meritato di vincere . Lo spagnolo si è confermato il miglior fighter mai prodotto dal tennis girando a proprio favore una partita che all’inizio del quinto set sembrava già finita con la vittoria del  campione serbo,

La  partita, che è durata  quattro ore 47 minuti è stata più appassionante che bella.  A parte il sistematico rifiuto dei due giocatori ad avvicinarsi alla rete abbiamo anche assistito, con la collaborazione alternata dei due finalisti, ad una autentica galleria degli errori per fortuna compensata da alcune prodezze atletiche ed agonistiche.

Pur convinto che un piazzamento in semifinale in singolare valga molto di più di una  vittoria in doppio mi piace ricordare che l’ormai consolidata formazione Errani – Vinci si è qualificata per la finale del doppio che giocheranno domenica mattina contro le russe Vesnina –Makarova.

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