PARIGI  - Chiedendo scusa a Suzanne Lenglen, Margaret Court, Maureen Connolly, Chris Evert, Martina Navratilova, Steffi Graf e – forse – Martina Hingis, vincendo per la seconda volta il Roland Garros e conquistando il sedicesimo titolo del Grande  Slam, Serena Williams si aggiunge di diritto all’elenco delle candidate al titolo di migliore tennista di tutti i tempi.

Per una che in carriera ha vinto oltre 40 milioni di dollari e 52 tornei del circuito WTA, la vittoria al Roland Garros non meriterebbe nemmeno di essere citata ma nel caso particolare di Serena ha un significato tecnico speciale perché a Serena è sempre stato rimproverato di avere vinto poco sulla terra battuta, una superficie che occupa quasi un terzo del calendario internazionale.

Non a caso tra le sedici prove dello Slam che Serena ha vinto nove si sono disputate sul cemento, cinque sull’erba e solo due, compresa quella di ieri, sulla terra dove il fattore potenza che caratterizza il gioco della minore delle sorelle Williams ha minore importanza.

Sono infatti convinto che Serena tenesse particolarmente a far bene nella tappa del circuito e dello Slam che per quattro volte aveva tolto dal suo programma agonistico. Le speranze della Sharapova,  che è andata in campo con un record negativo di due sole vittorie e 13 sconfitte nei confronti della sua avversaria, si sono spente quando la russa ha subito una serie di quattro giochi consecutivi che dal 2 a 0 in suo favore hanno mandato Serena in testa per 4 sa 2. 

Da quel momento la Williams ha tranquillamente amministrato la sua superiorità. Dieci aces l’hanno aiutata a contenere i tentativi della Sharapova  di allungare la partita e di cambiarne il destino.  In un’ora e 47 minuti il doppio 6-4 che fotografa perfettamente la partita e la differenza dei valori è stato confezionato.Nella conferenza stampa la Sharapova ha accettato serenamente la sconfitta.  “Serena ha giocato troppo bene, non ho nulla da rimproverarmi".

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