Per un giorno la normalità torna a sedere pacifica sul nuovo manto di Wimbledon. É il giorno della restaurazione. Vincono i più forti, e fino ad oggi è parziale sorpresa. La caduta del re della terra, seguita dal tonfo del signore del tennis, qui di casa, qui 7 volte campione, ha scosso il mondo del tennis. Che sia giunta la fine di un'era? Accettarlo è difficile, ma quel saluto a testa bassa, lancia brutti presagi. Nubi non schiarite dalle combattive dichiarazioni del dopo match.

 

Wimbledon riparte. Perplesso, attonito, il pubblico del Centre Court, pronto a qualsiasi possibile novità. E invece stavolta vige l'ordine costituito. Continua la sua marcia Juan Martin Del Potro, che supera in tre set il canadese Levine, faticando solo nel secondo parziale, conquistato al tie-break, dopo aver recuperato l'iniziale svantaggio. L'argentino, fermato dall'infortunio al polso, dopo il titolo a Flushing Meadows, datato 2009, sembra sulla via del definitivo recupero e potrebbe rappresentare la vera alternativa al duopolio Murray-Djokovic. 6-2 7-6 6-3 il punteggio finale del suo incontro con il n.112 delle classifiche mondiali. Prosegue spedita anche la marcia dell'indecifrabile Berdych. Talento discontinuo, capace in giornata di battere chiunque. Nel Foro romano cigno in grado di imbrigliare Nole, e pesce fuor d'acqua di fronte a Rafa. Tutto e il contrario di tutto. Campione a tratti, incapace di salire il gradino della consacrazione. Sconfigge in tre set il tedesco Brands, bravo a Parigi a spaventare per un set e mezzo Nadal. 7-6 6-4 6-2. Non una partita semplice. Il ceco ha dovuto annullare un set point nel tie break del primo set e solo sul 4-4 del secondo ha girato la contesa in suo favore. Il tedescone dal potente servizio si è dimostrato cliente difficile sulla viscida erba. Per Berdych ora il sudafricano Anderson che ha prevalso 6-4 7-6 6-4 sul qualificato Przysiezny.

 

Il sorriso azzurro è quello di Andreas Seppi. Il riposo dopo la maratona con Istomin. Dura un set la sua sfida con l'erbivoro francese Llodra, fermato da un infortunio, dopo aver perso 7-5 il primo parziale. Sorriso di casa anche in Australia. Dopo le polemiche, le botte, i chiarimenti, è tornato Bernard Tomic. Finalmente è tornato a giocare a tennis. E il potenziale, ancora in chiaroscuro, è lampante. Inespresso sì, ma indubbio. Senza il padre-padrone in tribuna, vince e si qualifica battendo il vecchio Blake 6-3 6-4 7-5. Successo agevole anche per il giapponese Nishikori con l'argentino Mayer. 7-6 6-4 6-2.