Affilano le armi prima del corpo a corpo. Per la 37esima volta in carriera, uno di fronte all'altro. Ennesimo capitolo di una saga che ha battuto ogni record. Più di Federer-Nadal, fermi a 31. Addirittura più di Lendl-McEnroe, 36 sfide. Un vero e proprio scontro tra titani. La testa di serie numero 1 contro la testa di serie numero 2. Nel cammino verso la finale, le due insidie principali, Federer e Murray, si sono praticamente autoeliminate, umiliati in tre set rispettivamente da Robredo e Wawrinka, regalando due semifinali inedite.

La bilancia pende dalla parte di Nadal, in vantaggio 21-15 negli head-to-head contro il serbo, di cui 7-3 nei match disputati nei Major. Sul cemento, la statistica sugli scontri diretti vede però in vantaggio il 26enne di Belgrado 9-4 che, inoltre, è alla settima finale Slam consecutiva sul cemento. Per adattabilità alla superficie, quindi, potrebbe essere Nole il favorito, ma non quest'anno. Rafa ha dominato la stagione sul cemento americano, aggiudicandosi i Master 1000 di Montreal e Cincinnati, oltre ad essere imbattuto su questa superficie da 21 partite(18 mesi); l'ultima sconfitta risale ad Indian Wells 2012 per mano di Federer.

In aggiunta, la sua cavalcata a Flushing Meadows è stata devastante. Un solo set concesso a Kohlscheiber, al tie break. Una sola volta ha perso il proprio turno di servizio, contro Gasquet in semifinale, dopo un'interminabile striscia di 82 giochi consecutivi senza cedere la battuta all'avversario, iniziata dalla semifinale di Cincinnati contro Berdych. É proprio il servizio il colpo che registra un sensibile miglioramento nel gioco del maiorchino, in una stagione a dir poco sensazionale. 62 match disputati, solo 3 sconfitte. Contro Horacio Zeballos a Vina del Mar, contro lo stesso Djokovic a Montecarlo e la debacle al primo turno di Wimbledon contro il belga Darcis, ormai lontano e sbiadito ricordo. Da numero 5 a numero 2 del ranking ATP, ora insidia con veemenza la leadership di Nole. Anche trionfando stasera, non sarà sufficiente per spodestare dal trono il serbo, che in caso di sconfitta manterrebbe un risicatissimo margine di 120 punti.

Nadal, in tutta sincerità, ha confessato come avrebbe preferito giocarsi il titolo contro un altro avversario, mentre Djokovic, con un po' di inevitabile pretattica, ha indicato il mancino di Manacor come favorito. Il maiorchino, dal canto suo, avrà attinto a tutti i ferri ed i peperoncini del caso per esorcizzare la profezia. Forse però, un grammo di verità nelle parole del serbo c'è. La condizione fisica e psicologica di Rafa è sorprendente e, rispetto al 2011, anno magico per l'attutale numero 1, i ruoli potrebbero essere invertiti. Per ora nel 2013 i due sono pari nel computo degli Slam conquistati, 1-1. A Melbourne risponde Parigi.

La continuità stagionale di Djokovic negli Slam è impressionante: vittoria a Melbourne, semifinale a Parigi (persa al quinto contro lo stesso Nadal), finale a Wimbledon (persa contro Murray) ed ora finale a New York. Ma il suo gioco non convince, non è più straripante come due anni fa. Il dritto balla troppo, minore aggressività e ricerca del punto. La fase difensiva, vale lo stesso per Rafa, è impeccabile. La difficoltà nell'arginare Wawrinka in semifinale é stata allarmante. Sarà importante per il serbo alzare l'asticella del proprio gioco, salire di livello. Il Djokovic della semifinale non può bastare contro questo Nadal.

Ma Nole è tipo da sovvertire i pronostici. Un osso duro, anche se non nel suo miglior momento, anche per il miglior Nadal degli ultimi anni. Ha un legame particolare con Flushing Meadows, ed è alla quarta finale consecutiva; da sette anni arriva almeno in semifinale. Ha vinto una sola volta, ma sembra determinato a vendicare la sconfitta con Murray dell'anno passato. Rafa sta giocando il 36esimo Slam della sua carriera, ha disputato 18 finali e 21 semifinali, vincendo in 12 occasioni (8 Roland Garros). Un mostro sacro, a 27 anni. La rivalità con  Djokovic è tra le più belle e accese del tennis moderno, ma sempre corretta. Sarà una lunga notte, una notte di spettacolo.