La scorsa settimana Andy Murray ha ufficialmente annunciato che si sarebbe sottoposto ad un intervento chirurgico di lieve entità alla schiena visti i problemi riportati a sua detta da maggio/giugno in concomitanza col Roland Garros - al quale infatti non ha partecipato. Questa scelta ovviamente ha comportato delle rinunce e se il tour asiatico tra queste è un fatto assodato, molti altri stanno ancora cercando di capire se il neo campione di Wimbledon sarà in grado di prendere parte ai Masters di fine anno. Uno dei maggiori esperti in fisioterapia applicata al tennis - Alasdair Jones, direttore della clinica medica specializzata in fisioterapia e medicina dello sport di Colchester, ex preparatore della giocatrice britannica Elena Baltacha e curatore della sua accademia tennistica - ci spiega eziologia dell'infortunio, sintomatologia, diagnosi e prassi di recupero.

"E' riportato da più fonti che Andy Murray stia convinvendo con questo infortunio da parecchio tempo ormai e che sia stato costretto a causa sua a rinunciare ad alcuni tra i tornei più importanti della stagione corrente, un esempio fra tutti il Roland Garros. E' oltremodo noto il tipo di patologia che lo affligge: una discopatia lombo-sacrale di natura non meglio specificata. Disturbi vertebrali e conseguenti infiammazioni che comportano restrizioni di mobilità e sensazioni di dolore diffuse in tutta la zona interessata possono essere tenute sotto controllo e soprattutto guarire con un dovuto periodo di riposo totale ed una terapia adeguata - questo per quanto riguarda casi generici. Per i giocatori professionisti infatti la prospettiva cambia specialmente se si tiene a mente la quantità di carico che un tennista concentra in lassi di tempo molto brevi e che vanno a concernere proprio la colonna vertebrale, i muscoli e i nervi che la supportano.

Questo tipo di torsione e rotazione viene ulteriormente accentuata quando si gioca sulla terra battuta - spiegherebbe anche perché oltre alla rinuncia dello Slam parigino, l'incontro di Davis Cup in Croazia abbia causato una ricaduta sulla salute di Murray. Andy non è un mio paziente o assistito e io non dispongo della sua cartella clinica quindi ovviamente non sono a conoscenza delle specifiche della sua situazione ma vari colleghi sostengono che si sottoporrà ad una microdiscectomia, la quale è tutt'altro che un'operazione di lieve entità quando si parla di discopatie vertebrali. La protrusione o l'ernia del disco è un disturbo molto comune e fastidioso negli atleti: quando la parte interna di un disco - un cuscinetto necessario all'ergonomia della colonna vertebrale - detta nucleo, si infiamma o si ritrova in una condizione di sovraccarico una piccola porzione tende a spingere verso l'esterno (ndr. La cosiddetta protrusione) provocando anche una lacerazione della corona circolare (ndr. L'ernia vera a e propria) a contatto con i nervi spinali, andando ad irritarli. Questi nervi partono dalla schiena e si espandono lungo tutti gli arti inferiori secondo il canale principale, detto sciatico; se infiammati quindi posso provocare non solo un dolore locale intorno al disco leso ma anche un'intorpidimento o debolezza o grande fastidio in zone limitrofe muscolari causando a loro volta quelle restrizioni di mobilità sopracitate.

Per affrontare e risolvere questo infortunio esistono vari approcci medici/chirurgici più o meno invasivi, tutti però hanno in comune il fine ultimo ovvero quello di ricomporre l'integrità originaria del disco; compito abbastanza fattibile nel caso della protrusione - ma non si parla di nessun intervento chirurgico nella terapia - questione delicata per quanto riguarda un'ernia. Una volta ricomposto il nucleo e ristretto nella sua corona circolare è solo questione di effettuare adeguati trattamenti antiinfiammatori per eliminare definitivamente il problema.

La riabilitazione ovviamente dipenderà in termini di qualità e quantità in base all'entità dell'infortunio ma trattandosi di un professionista come Andy Murray dovrebbe essere in grado di recuperare e rientrare in campo in poche settimane. Nonostante questo il suo team rimane cauto quando si tocca l'argomento ATP World Tour Finals - Masters di fine anno che si svolgeranno a Londra a novembre. Concordo su questa fisolofia: anche se lo scozzese sarà operato e curato dai migliori specialisti è importante ridimensionare le aspettative dei fans e sfruttare tutto il tempo necessario a disposizione - a maggior ragione che la stagione è agli sgoccioli - per non correre rischi inutili.".

La rassicurazione arriva direttamente dal profilo Twitter dello stesso Murray che ringrazia tutti gli auguri di pronta guarigione - a cui ci uniamo - che gli sono arrivati durante tutta la settimana. Scrive anche che ha passato 2 giorni di ricovero di ospedale e che ha molto apprezzato il lavoro di tutti i dottori e infermieri che lo hanno assistito.