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Djokovic è di nuovo il Maestro

Partita mai in discussione a Londra, con il serbo che si impone in due set in poco più di un'ora e mezza. Finisce 6-3, 6-4. Troppo forte il serbo per uno spento Nadal, a cui non basta il solito cuore e orgoglio per portare a casa la partita.

Djokovic è di nuovo il Maestro
Ale85bovisa
Di Alessandro Gennari

Nole al cubo a Londra: tre come le vittorie al Master di fine anno, la seconda di fila dopo aver fatto le penne a Federer l'anno passato. Questa volta è il maiorchino a dover alzare bandiera bianca di fronte allo strapotere del serbo (clicca qui per rivivere la diretta scritta), che dallo scorso nove settembre (finale dell'Us Open, persa proprio da Nadal) ha eliminato la voce sconfitta dal proprio vocabolario e chi si è visto si è visto. Nadal, Del Potro, Federer: chiunque abbia provato a mettergli il bastone fra le ruote è andato incontro allo stesso identico destino, ovvero piangere amare lacrime o masticare rabbia mentre quell'altro alzava il trofeo del vincitore. E' successo a Pechino, a Shanghai, a Bercy, è successo anche a stasera a Londra: 6-3, 6-4 e fine dei giochi. Rafa può prendersi così il meritato riposo, mentre Nole è atteso da un ultimo sforzo: la finale di Davis contro la Repubblica Ceca.

Giochi che in realtà non sono mai cominciati: Nole macina punto su punto e si invola subito sul 3-0, strappando alla prima occasione utile il servizio a un Nadal che già dopo pochi scambi era più sudato di un reduce della Maratona. Falloso in maniera incredibile lo spagnolo, che solo nel primo set collezione la bellezza di cinque doppi falli. Manna per Djokovic, che invece martella con prime devastanti, mettendo anche a referto quattro aces. Eppure, una volta arrivato sul 3-0, un improvviso black-out aveva permesso a Rafa di issarsi sul 3-3. Fuoco di paglia, perchè poi Nole riaccende i contatti giusti e decolla verso il primo set, che incamera in 44 minuti di gioco invero non molto spettacolare. 

Copione simile nel secondo set, con il break che arriva al terzo game, confermato al successivo per il 3-1 che di fatto indirizza già la coppa del Master verso Belgrado. Perchè Nadal lotta e combatte con grande orgoglio e riesce, sfruttando il servizio, ad allungare la contesa, ma sul servizio del serbo può poco o nulla. E così, finchè è nelle sue corde, Rafa tiene testa (o perlomeno ci prova) alle sassate dell'avversario, ma alla fine non può fare altro che firmare la resa. Termina così dopo un'ora e mezza una partita decisamente bruttina, che avrà fatto scendere qualche lacrimuccia ai nostalgici e ai cultori del bel tennis di una volta. Quello di cui ne era rappresentante ad esempio Stefan Edberg, per l'occasione in tribuna. E siamo sicuri che in molti avrebbero voluto vederlo di nuovo in campo a giocare a rete come si faceva ai tempi del caro vecchio tennis.

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Alessandro Gennari
Schermidore a scoppio ritardato, rugbista mancato, ciclista negato, tennista si fa per dire. Storico per laurea, giornalista per amore dello sport. Presto la mia tastiera al servizio di scherma, tennis, sci alpino, nuoto e chi più ne ha più ne metta.