Sport e doping: il malefico connubio torna a presentarsi e a occupare le pagine delle cronache sportive. A cadere nella trappola dell'aiutino è stata questa volta la tennista spagnola Nuria Llagostera Vives, che per una positivtà alla metafetamiina si è presa due anni di squalifica. Il fattaccio è accaduto durante il torneo di Stanford dello scorso luglio, l'evento che avrebbe sancito il suo rientro nel circuito dopo il fastidioso infortunio al polso che l'aveva a lungo bloccata. Ma alla povera Nuria è andata male due volte: primo perchè quel torneo, a cui si era iscritta in doppio con la nostra Schiavone, non lo ha nemmeno giocato causa forfait della nostra Leonessa. Secondo, e qui il destino è davvero beffardo, la mancata discesa in campo non l'ha preservata dal sorteggio del controllo antidoping, toccato proprio lei.

La tennista spagnola, che aveva messo una bella croce sulla parte di modulo che chiedeva di indicare qualsivoglia farmaco assunto negli ultimi sette giorni, si è vista poi recapitare qualche giorno dopo il responso di suddetto controllo: positività alla metanfetamina. Una sentenza che ha lasciata incredula la tennista, che davvero non sembrava riuscire a capacitarsi di come questa sostanza fosse finita nel suo corpo. Forse una contaminazione involontaria tramite una bottiglia d'acqua bevuta su un campo dove si allenano anche gli amatori assieme ai tennisti. Una scusa che però è apparsa fin da subito poco credibile. A questo bisogna aggiungere che nella successiva udienza in tribunale non ha saputo dare una motivazione sul perchè non abbia dichiarato l'utilizzo del prodotto incriminato al momento del controllo. La squalifica è scattata a decorrere dall'8 settembre 2013 e ha durata di due anni: l'eventuale ritorno in campo della Llagostera è dunque datato 7 settembre 2015.