"Bum Bum" Becker è uno di quei giocatori che non si dimenticano: i suoi capelli rossi, la vittoria a Wimbledon nel 1985 a 17 anni, le polemiche per alcune scelte coraggiose alla fine di una carriera maiuscola. In un'intervista rilasciata a El Pais ha toccato alcuni di questi argomenti e si è unito al coro di elogi per i due giocatori più forti del momento, Nadal e Djokovic.
 
Becker ha confessato di aver capito che era il momento di ritirarsi "quando mio figlio ha compiuto 6 anni. Ha cominciato ad andare a scuola e non volevo perdermi quel periodo della sua vita. Inoltre a 31-32 anni facevo fatica a stare dietro ai vari Agassi e Sampras, avevano 6 anni di meno ed erano piú veloci di me. Non volevo giocare tanto per giocare, volevo vincere e ogni volta era piú difficile". 
 
Becker è tutt'ora il più giovane vincitore di Wimbledon, un torneo che vinse a soli 17 anni irrompendo nel mondo del tennis. A fine carriera avrá vinto 6 tornei dello Slam e raggiunto il n.1 del mondo. Fu tra i primi a circondarsi di un gruppo di lavoro molto ampio, cosa che oggi fanno tutti i top player. "Io avevo moltissima gente che mi aiutava, gente che cerca di renderti la vita piú semplice e credo che lo stesso si possa dire per Federer o Djokovic: Ne abbiamo bisogno. Stiamo parlando di giocatori che diventano delle aziende, e che a 25 anni devono affrontare diversi tipi di situazione; per questo è molto importante avere vicino le persone giuste".
 
"Sono una persona appassionata" ha dichiarato "e da questo punto di vista Nadal è quello che ci mette piú passione tra i giocatori d'oggi. Ci prova, ci riprova e poi di nuovo. Rende possibile l'impossibile. Inoltre Toni Nadal sta facendo un lavoro magnifico con lui. La domanda é: quanto potrá reggere il suo fisico?"
 
Sul duello con Djokovic: "Djokovic ha mandato un messaggio molto chiaro in questo finale di stagione. É un osso molto duro. e a 26 anni è nel miglior momento della sua carriera: credo che ci aspettino ancora grandi battaglie tra Nadal e Djokovic".