I tifosi australiani possono godersi al sfida più attesa: tutto come previsto a Brisbane, e così la grande sfida s'ha da fare. Maria Sharapova ritroverà Serena Williams. L'ultima volta che le due avevano incrociato le racchette era stata nella finale del Roland Garros 2013. Fu trionfo Williams, che tornò regina sotto la Torre Eiffel dieci anni dopo la sua precedente affermazione. Le due giocatrici arrivano al primo show-down in due modi differenti: se infatti la statunitense non ha avuto difficoltà nel battere con un doppio 6-3 la Cibulkova, un po' più faticosa è stata l'affermazione di Maria Sharapova, che ha dovuto battagliare due ore per avere ragione di Kaia Kanepi: finisce infatti 4-6, 6-3, 6-2 a favore di Maria. Quello di domani sarà l'incrocio numero diciassette fra le due giocatrici; un incrocio che raramente ha detto bene alla Sharapova, vincente in solo due occasioni nel 2004. La prima nella finalissima di Wimbledon, quando un'allora giovanissima siberiana sorprese la più quotate rivale e le inflisse una bella lezione di tennis.; la seconda, sempre nel 2004, nel torneo di Los Angeles. Per il resto è stato monologo Williams, che può vantare un parziale di 14-2 totale, 7-0 nei solo precedenti sul cemento. Insomma, verrebbe spontaneo pensare che a Maria non resta altro che una smisurata preghiera agli dei del tennis perchè le strizzino l'occhio e la aiutino a scalare la montagna americana.

Nell'altra semifinale ci saranno di fronte la serba Jelena Jankovic e Victoria Azarenka. La serba ha battuto in rimonta la tedesca Kerber, regolata con il punteggio di 6-7, 6-3, 6-1 in rimonta. Vittoria con qualche patema anche per la bielorussa, contro la non irresistibile Stephanie Voegele. Il 6-3 con cui Vika porta a casa il primo sembra essere il preludio a una facile vittoria, che si avvicina ancora di più quando la Numero 2 al mondo ha nel suo servizio le armi per chiudere la contesa. Ma è qui che arriva, improvviso, il black out: l'elvetica brekka e impatta sul 5-5, quindi mette la freccia costringendo Azarenka al tie break. E qui arriva il secondo black-out per Vika: avanti di 6-2, si fa clamorosamente rimontare e alla prima occasione, la Voegele che non ti aspetti impatta nel conto set. Tutto rimandato al terzo set, che in realtà non comincia mai: perchè se da una parte la Azarenka ritrova sè stessa, la Voegele si spegne, e il 6-1 finale si materializza in poco tempo. Finisce così 6-3, 6-7, 6-1 in favore di Azarenka e delle sue scarpe rosa shocking.

Teste di serie avanti - Ad Auckland tutto come da pronostico, con le quattro favorite per la vittoria finale che avanzano al turno successivo. Apre le danze Kirsten Flipkens, che batte in due set la giapponese Ishizu, giustiziera della Geroges (6-4, 7-5 il punteggio): sarà lei ad affrontare Ana Ivanovic, facile vincitrice dell'altra nippon in tabellone, ovvero Kurumi Nara. 6-3, 6-2 il punteggio per la bella serba. Nell'altra semifinale, derby tutto americano fra Venus Williams (doppio 6-3 alla spagnola Muguruza-Blanco) e Jamie Hampton (6-2, 4-6, 6-4 contro Lauren Davis).

Penna ko - Da Sidney, dove è in corso la Hopman Cup, arriva la notizia del ritiro di Flavia Pennetta nel corso della partita contro Eugenie Boucahrd. Per la tennista brindisina un problema al polso, lo stesso che -stando alle sue parole- ha avvertito nei periodi successivi all'operazione del 2013. Sotto per 4-0 in un torneo che è pur sempre un'esibizione, Flavia ha giustamente preferito ritirarsi, soprattutto in vista dei prossimi Australian Open. Per la cronaca, la corsa dell'Italia nella Hopmn è finita dopo che anche Andreas Seppi ha perso la sua partita, contro Milos Raonic. Quanto alle condizioni di Flavia, la speranza è che non sia nulal di troppo grave: il polso destro ha già infatti creato parecchi problemi alla brindisina e un ulteriore stop non ci vorrebbe davvero.