Sembra quasi farlo apposta Andreas Seppi, per lui il quinto set è quasi indispensabile. Con la vittoria di oggi è arrivato a quota 18 successi al quinto a fronte di 12 sconfitte, in totale fanno 30 match e sono davvero tanti. Ancora una volta è rimasto appeso a un filo, vicinissimo alla sconfitta: sotto 5-4 30-40 nel set decisivo, si è salvato con due ace consecutivi e da quel lì in poi si è guadagnato tre game consecutivi. E' la decima volta che Seppi vince dopo aver annullato match point, negli Slam ci era già riuscito due volte, sempre a Flushing Meadows: nel 2004 contro Rainer Schuettler e nel 2007 contro Bobby Reynolds. Negli ultimi anni Seppi ci ha abituato a imprese del genere, l'anno scorso sempre a Melbourne giocò un match infinito contro Denis Istomin, lo vinse e due giorni dopo riuscì a ripetersi contro Marin Cilic. Al Roland Garros ha giocato cinque match "fiume" negli ultimi due anni, non si è risparmiato nemmeno a Wimbledon e agli US Open (con il solito Istomin). 

La vittoria di oggi ha un significato particolare, perchè arriva sulla Rod Laver Arena e arriva contro Lleyton Hewitt, idolo di casa e uno degli ultimi esponenti, insieme a Federer, della generazione d'oro nata nei primi anni 80. E pensare che sembrava potersi chiudere in tre set comodi, alla faccia dei bookmakers che pagavano la vittoria dell'azzurro oltre 4 volte la posta. Un'esagerazione. Vero che Hewitt a casa sua si esalta, vero che era reduce dal successo a Brisbane, ma Seppi meritava maggior credito. Avanti 7-6 6-3 il match sembrava ormai in discesa per l'altoatesino, invece ecco il ritorno dell'indomito Lleyton e la rimonta fino al quinto set dove Seppi ha avuto un break di vantaggio, è stato ripreso sul 4 pari ed è arrivato ad un punto dalla sconfitta, prima di risorgere ancora una volta e regalarsi un'altra gioia tremendamente faticosa. Al secondo turno avrà Donald Young, un ex promessa del tennis a stelle e strisce ormai celebre per le sue interminabili serie di sconfitte. 

Non si poteva chiedere molto invece a Filippo Volandri, a cui il sorteggio ha consegnato uno dei clienti più duri ovvero il francese Jo-Wilfried Tsonga. Il livornese è riuscito a ben figurare, nonostante la caratura dell'avversario e la sua storica "allergia" ai campi veloci. Avrebbe potuto persino vincere il primo set, dopo averlo giocato in modo impeccabile ed essersi trovato avanti 3-1 con palla break per il 4-1. In difficoltà, Tsonga è riuscito ad alzare l'asticella del rendimento e ha rimontato chiudendo per 7-5. Nel secondo e nel terzo set Volandri è riuscito comunque a tenere testa al numero 10 del mondo ed è uscito dal campo comunque soddisfatto per il gioco espresso. Per lui adesso si prospetta un ritorno sulla terra rossa dove a livello Challenger lo scorso anno ha ottenuto ottimi risultati.

Alla fine della seconda giornata degli Australian Open e dei match di primo turno, la carovana rosa del tennis si ritrova dimezzata: alle premature eliminazioni di Sara Errani e Roberta Vinci si aggiunge quella già preventivata di Francesca Schiavone. Al secondo turno, insieme a Flavia Pennetta, ci saranno Camila Giorgi e Karin Knapp. I risultati odierni sono quelli che ci si poteva aspettare, anche se la Giorgi ha sudato parecchio per aver la meglio sulla wildcard australiana Storm Sanders (complimenti per il nome). Negli ultimi giorni ha fatto discutere quanto raccontato da Sports Illustrated riguardo la mancata restituzione di denaro da parte del signor Giorgi ad alcuni investitori che hanno sostenuto Camila negli ultimi anni. L’esordio in questo Australian Open è stato positivo per la Giorgi, anche se ha fatto grande fatica a superare la Sanders, 19enne di Rockhampton alle prime esperienze nel circuito maggiore. La ragazzina australiana ha fatto vedere di avere buone qualità, ma come logico non è ancora pronta per match di un certo livello. Il materiale su cui lavorare però c’è.

La Giorgi è stata brava a risolvere una situazione intricata, dopo aver perso il primo set 6-4 ha dominato il secondo approfittando del fisiologico calo dell’avversaria. Nel terzo set ha rischiato grosso trovandosi sotto 4-2, ha trovato il modo di far girare la partita e con quattro giochi consecutivi ha chiuso la pratica. Sul piano del gioco non si sono viste particolari novità, tutt’altro: solita potenza nei colpi, solito gioco “cieco” con conseguenti errori (47 gratuiti), servizio “ballerino” che le ha fruttato 5 ace, ma addirittura 13 doppi falli. Insomma è la solita Giorgi, con gli stessi pregi e gli stessi difetti. Il secondo turno le porrà di fronte Alizè Cornet, volendo guardare un po’ più avanti ci sarebbe una suggestiva sfida con Maria Sharapova. Sharapova che in caso di vittoria all’esordio affronterà Karin Knapp, brava a eliminare l’argentina Ormaechea giocando un ottimo match e chiudendo con il punteggio di 6-4 6-2. Erano ben cinque anni che la tirolese non vinceva un match nel main draw degli Australian Open.

E’ fuori invece Francesca Schiavone e purtroppo non è una sorpresa. La Leonessa partiva sfavorita contro la Cibulkova, numero 20 del seeding. E’ finita 6-4 6-3 per la slovacca, un punteggio non così pesante per la verità, ma nel corso del match la Schiavone non ha mai dato l’impressione di poter far girare la partita dalla sua parte. Il suo gioco brillante ormai è sempre più appannato, la condizione fisica non è nemmeno lontanamente paragonabile a quella sfoggiata nel bienno 2010-2011. E’ l’inesorabile legge del tempo, la Schiavone compirà 34 anni a giugno e sperare che le cose possano migliorare sembra difficile. La partecipazione all’Australian Open le è servita se non altro a rimpolpare il record di Slam consecutivi giocati (ora sono 54), una serie iniziata allo US Open del 2000 e forse destinata a finire fra non molto.

A.Seppi b. L.Hewitt 7-6(4) 6-3 5-7 5-7 7-5
J-W.Tsonga b. F.Volandri 7-5 6-3 6-3
C.Giorgi b. S.Sanders 4-6 6-1 6-4

K.Knapp b. P.Ormaechea 6-4 6-2
D.Cibulkova b. F.Schiavone 6-4 6-3

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