L'Australian Open si ferma un attimo. Lancia uno sguardo di incredulità verso il tabellone l'attonito pubblico di Melbourne. Tutto vero, è realmente accaduto quel che la mente è restia a omologare. Serena Williams lascia il primo Slam dell'anno con notevole anticipo. Programmata per vincere tutto, all'apparenza ingiocabile, col sogno, non celato, di firmare un quadretto storico, partendo da qui per conquistare poi Parigi, Londra e New York, la campionessa americana scivola vittima di errori e condizione fisica.

A giocarle un brutto scherzo è la bella Ana Ivanovic, una che è già stata in testa alle classifiche mondiali, ma che pareva aver perso la necessaria brillantezza per competere ai massimi livelli. Vincitrice del Roland Garros nel 2008, la serba aveva inanellato una serie di delusioni che avevavo spento gli ardori giovanili di una ragazza di indubbio talento. Sfavorita, come ovvio che sia, ai nastri di partenza con la cannibale a stelle e strisce, sconfitta in un primo set tirato, terminato 64, la storia pareva ripercorrere le orme consuete. Invece i fastidi alla schiena di Serena, e la giornata super di Ana hanno disegnato un capolavoro di stupore e coraggio. Un doppio 63, per riscrivere una storia ovvia e colorarla di incredibile.

Ad aprire le danze una grande Flavia Pennetta, che, nel primo appuntamento della giornata australiana, ha regolato con la solita maturità agonistica la tedesca Kerber. Brava la brindisina a mantenere il controllo di una partita dominata nel primo parziale e poi tremendamente complessa. Il 75, in suo favore, del terzo set è un premio alla voglia matta di risalire la china dopo mille disavventure fisiche. Impressionante prova di forza della cinese Li. Concede solo due giochi alla russa Makarova, travolta dalla ragazza di Wuhan. Sarà proprio lei a testare le ambizioni della portacolori di casa Italia, in un quarto di finale tutto da seguire.

Risultati:

Ivanovic - Williams 46 63 63

Pennetta - Kerber 61 46 75

Li - Makarova 62 60