Nemmeno il tifoso più ottimista avrebbe immaginato una mattinata italiana così brillante. Roger Federer indossa i panni del passato, con un colpo di spugna cancella il 2013 dei tormenti, e passeggia su Jo-Wilfried Tsonga, ben oltre il largo punteggio finale. Un break per set, che non racconta dell'andamento di un match mai in discussione. Anche nelle apparizioni più positive, il Federer degli ultimi anni ha sempre mostrato momenti di apatia, disattenzione, spesso fatali. Oggi non un cedimento. Ha dominato al servizio, grazie a una prima incisiva, ha raccontato tennis in risposta. Sempre all'attacco ha costretto Tsonga sulla difensiva, incrinandone, già dall'avvio, le certezze. Il transalpino, che ha un ottimo dritto e fonda il suo gioco su una battuta potente, ha provato a sfruttare le presunte debolezze di Roger, ma quando anche il rovescio svizzero ha disegnato traiettorie regali il solco si è fatto più ampio. 63 75 64 il finale.

Tre set simili nel loro percorso. Nel primo e nel terzo parziale Tsonga subisce il break in apertura e consegna le armi, vista l'incapacità di affondare, quando alla battuta si presenta Federer. L'unico momento di ansia per lo svizzero giunge sul 4-3 del terzo. Dopo aver sprecato tre palle break consecutive nel game precedente, concede una chance al transalpino, ma il rovescio affossato in rete spegne gli ardori di rinascita del francese di colore. Senza dubbio, per livello e intensità, è il secondo set a regalare le maggiori emozioni. Un insieme di vincenti e colpi pregevoli, solo minimamente intaccati da qualche errore naturale. Federer gioca un game perfetto sul 5-5 e evita un pericoloso tie-break. 

Per lo svizzero ora un quarto di finale di lusso contro il britannico Murray. Nessun problema per Andy. L'ostacolo Robert era troppo morbido per fermare la marcia del rientrante ragazzo di Dunblane. Senza il calo di concentrazione del terzo set la partita sarebbe rapidamente finita in archivio, ma nel tennis, anche quando si è nettamente superiori, non si può staccare la spina. Succede così che Murray sprechi diversi match point e Robert, galvanizzato, conquisti il parziale al tie-break. Il 61 62 67 62 racconta comunque di una sfida senza storia. Difficile  dire chi sia ora favorito per conquistare la semifinale, tra Federer e Murray. Entrambi sono in cerca di rivincite. Entrambi hanno sconfitto i rispettivi problemi fisici. Sarà certamente una rappresentazione di grande tennis.

Approda ai quarti anche Rafa Nadal, ma che fatica! Il mancino di Manacor fronteggia un Kei Nishikori pimpante e soffre per conquistare tutti e tre i parziali. Il primo set si chiude al tie-break, mentre nel secondo il nipponico alza ulteriormente l'asticella del rendimento e sale addirittura 4-2. Qui Rafa dimostra cosa significhi essere un campione. Rientra sul 4-4 con un grande dritto lungolinea e appena Kei commette un errore lo punisce chiudendo 75 con un altro fantastico dritto. Avanti due set a zero, la partita sembra saldamente nelle mani di Nadal, ma al Nishikori di oggi si può forse rimproverare scarsa freddezza nei momenti caldi, non certo mancanza di orgoglio. Risorge da 4-1 sotto e addirittura va avanti 5-4, servendo per il set. Rafa, indispettito dal warning del giudice di sedia, reagisce rabbioso. Sfrutta due dritti non all'altezza di Nishikori e trascina il set al tie-break, dove puntualmente prevale. 76 75 76 Nadal. Nei quarti la sfida con Dimitrov, bravo a superare la sorpresa Bautista Agut, 63 36 62 64, conquistando i quarti di finale in uno Slam per la prima volta in carriera.

Ancora una volta le sorprese arrivano al femminile. Dopo l'eliminazione shock di Serena Williams, ad opera della ritrovata Ana Ivanovic, a cadere è Maria Sharapova. La russa non aveva palesato una grande condizione, rischiando l'eliminazione già nei primi turni. Con l'azzurra Knapp se l'era cavata al terzo, mentre con la Cornet aveva faticato parecchio nel secondo set. A fermare la corsa della bella siberiana ci ha pensato la slovacca Cibulkova, che dopo aver perso il primo set 63, ha dominato 64 61 i restanti due parziali. Favorita è ora la bielorussa Vika Azarenka, che ha travolto l'americana Stephens con un netto 63 62.

Ottavi maschili:

Federer - Tsonga 63 75 64

Nadal - Nishikori 76 75 76

Murray - Robert 61 62 67 62

Dimitrov - Bautista 63 36 62 64

Ottavi femminili:

Halep - Jankovic 64 26 60

Cibulkova - Sharapova 36 64 61

Azarenka - Stephens 63 62