Vince Nadal, come sempre. Non c’è storia nemmeno questa volta, nemmeno con un buco nella mano. Tre set a zero e tanti saluti a Roger Federer, il cui torneo è stato comunque al di sopra delle aspettative. Ma Nadal è un ostacolo insormontabile per lo svizzero, lo è sempre stato.

Eppure c’erano le premesse per un match equilibrato: la quota assegnata a Federer dai bookmakers era la più bassa degli ultimi due anni in un confronto con Nadal. Si pensava, si sperava, che Federer avesse qualche asso nella manica o fosse in grado di approfittare del servizio di Rafa, menomato dalla ferita. Niente di tutto ció. Nadal ha concesso due palle break in tutta la partita, a metà del terzo set. Ha ceduto il servizio solo nel quarto game del terzo parziale: per il resto ha dominato e con alcuni colpi incredibili ha strappato gli applausi della Rod Laver Arena, che tifava in gran maggioranza per Federer.
 
È stato un Federer - Nadal come tanti altri. Niente di più, niente di meno. Federer ha tentato, almeno all’inizio, di accorciare lo scambio e di colpire il rovescio incrociato senza paura. Ha provato a limitare gli scambi entro i dieci colpi e per un po’ ci è riuscito. Ma come sempre accade, Nadal piano piano ha preso il controllo della situazione. Impossibile attaccare su quelle palle cosí profonde e liftate. Ancora una volta Federer è rimasto senza risposte di fronte alle domande di Nadal.
 
Il set più equilibrato è stato il primo, conclusosi al tie-break. Ma Federer ha dovuto sempre rincorrere ed era lui che cedeva punti sulla sua battuta e concedeva palle-break. Dall’altra parte nessuna esitazione. Nadal spingeva sul rovescio avversario con la stessa cattiveria di sempre; e quando Roger attaccava la rete veniva passato quasi sempre. Rafa chiamava il medical timeout alla fine del primo parziale, per sistemare la fasciatura alla mano. Siamo di fronte a un tennista capace di battere Federer in tre set con un buco nella mano. Questo è Rafa Nadal.
 
Federer non ha giocato male, ma ha cominciato a calare inesorabilmente alla fine di quel tie-break: perdeva fiducia, lucidità, fantasia. E perdeva anche il secondo set per 3-6 dopo aver concesso una montagna di palle break. I terzo set è stato un’agonia per lo svizzero; l’illusione di poter rientrare in partita dopo il controbreak del 2-2 veniva frustrata dalle risposte di Nadal, che breakkava anche nell’ultimo game e chiudeva 7-6, 6-3, 6-3.
 
Domenica Nadal giocherà la sua terza finale a Melbourne; delle due precedenti vinse nel 2009 (con Federer) e perse nel 2012 (con Djokovic). Questa volta l’avversario sarà molto più comodo: Stan Wawrinka, per quanto stia giocando il miglior tennis della sua vita, è alla prima finale in uno Slam. E gioca contro il migliore del mondo. Le sue possibilità sono ridottissime e i bookmakers non gli danno alcuna chance. Nadal avrà la possibilità di raggiungere Sampras a quota 14 Majors e realizzare un’altra grande impresa, l'ennesima della sua incredibile carriera.