Per un momento, sul 4-2 Pironkova, abbiamo pensato che questo drôle de Roland Garros 2014 mietesse un'altra vittima eccellente: uscita ieri Li Na per mano della Mladenovic, tornata clamorosamente a casa Serena Williams matata da un'eccellente Muguruza, anche Maria Sharapova sembrava arrancare sotto i colpi di una Tsevatana Pironkova che, pur senza strafare, sembrava nel giusto feeling con una superficie a lei mai troppo congegnale.

Ma la siberiana, al termine di un set decisamente mal gicoato da entrambe, trova il guizzo per chiudere 7-5 la prima contesa. Di tutt'altro spessore la seconda, complice anche una Pirinkova decisamente allegra con il dritto ed effettivametne mai in partita, rallentata anche da una spalla impacchettata e da qualche problema muscolare che l'ha costretta a un consulto con la fisioterapista. Il 6-2 finale concede a Masha il lasciapassare per i lterzo turno, ma soprattutto le spalanca all'orizzonte le fasi calde del torneo, ora che l'ingombrante ombra di Serena Williams - che avrebbe incontrato ai quarti di finale - non oscura più il sole.

Bene Aga e Cibulkova - Tutto facile per un'altra big del torneo, ovvero la polacca Agnieszka Radwanska. Karolina Pliskova non si rivela un ostacolo di quelli insormontabili. Maga Aga parte alla grande issandosi sul 3-0, prima di venire rimontata sul 3-3 dall'avversaria, da lì in poi è ancora Aga a piazzare l'allungo decisivo verso il 6-3 con cui ipoteca il primo set. Nel secondo le basta un break per fare 6-4 e avanzare al terzo turno. Avanti anche Dominika Cibulkova, che vince in due set il derby delle mini-tenniste contro la rediviva Tamira Paszek (6-3/6-4). Passa senza affanni Samantha Stosur, facile vincitrice in due set (6-1/6-3) dell'austriaca Yvonne Meusburger. Finisce con l'ennesimo problema fisico della sua sfortunata carriera, l'avventura parigina di Sabine Lisicki. Prima di essere costretta ad alzare bandiera bianca in lacrime, la finalista di Wimbledon 2013 era nettamente sotto nel derby contro Mona Barthel (6-1/3-0 Barthe al momento del ritiro di Lisicki).

Favola Townsend - Segnatevi questo nome: Taylor Townsend, americana classe 1996. Al netto di una forma fisica quanto meno rivedibile, la giovane giocatrice mette in mostra un gran talento e, soprattutto, grande personalità. Tanto da uscire indenne - seppur con qualche brivido - da un Suzanne Lenglen tutto per la beniamina di casa Alizè Cornet. Una partita in altalena, con il primo set vinto dalla Townsend, prima della reazione della transalpina: si va al terzo set e, come spesso accade, è un turbinio di emozioni, con Townsend che scappa fino al 5-1 e Cornet che risale fino al 5-4, sfruttando anche il proverbiale braccino che si impadronisce dell'americana. Al decimo game però arriva il punto decisivo: festeggia la Townsend (6-4/4-6/6-4) , torna mestamente negli spogliatoi la Cornet. La Francia perde la sua giocatrice più quotata, ora tutto è sulle giovani spalle di Kristina "Kiki" Mladenovic.