Radek Stepanek è quell'uomo che nel 2014 ancora gioca in serve&volley, che non rinnega il suo credo contro nessuno. Radek Stepanek ha quasi 36 anni, e ha avuto si e no 36 donne, tutte tenniste. Quando vede il verde di Wimbledon Radek ringiovanisce, e vederlo giocare a tennis è gioia, ossigeno per il cuore, luce per gli occhi. Oggi è stato a due miseri punti da portare Djokovic al quinto set (6-4, 6-3, 6-7, 7-6 il risultato finale). Con tutta probabilità avrebbe perso lo stesso, ma è stato un eroe. Finalmente qualcuno che decide di consumare quella amena parte di campo sotto rete, ormai paragonabile alle Colonne d'Ercole quando ancora l'America non l'aveva scoperta nessuno. Una parte di campo in cui più nessuno vuole addentrarsi, meglio stare guardinghi e giocare da fondo. Stepanek no, lui a rete ci va, si butta, serve&volley signore e signori. 

Djokovic vola subito due set a zero, i giochi sembrano già fatti. Ma Stepanek non lascia Wimbledon senza una zampata, non lui. Il terzo set arriva al tie break, ma anche qui la bilancia sembra pendere dalla parte di Nole. 5-2 sopra e due servizi per Radek. Il ceco rientra sul 5-4, recupera il minibreak e trascina Djokovic al quarto set, tra l'entusiasmo del distinto pubblico dell'All England Club. Il quarto set ricalca il terzo, si torna al tie break, un'ora dopo. Stepanek è un diesel, parte male e lascia strada a Nole. E' ancora 5-2, stavolta però con due servizi a favore del serbo che la può chiudere. Radek però non ci sta, ha già dato spettacolo ma vuole farlo fino in fondo, con classe. Rientra sul 5-5, ma sul più bello affossa in rete la volee che lo avrebbe proiettato al set point. SI ferma a due punti dal quinto set la favola del ceco, Djokovic la chiude e vola al terzo turno. 

Stepanek ha dato tutto, ed esce tra l'ovazione meritatissima del centrale. Non ha nulla da dimostrare, si diverte, e fa divertire ancora, a 35 anni suonati. Djokovic non ha dato tutto, non ha dato spettacolo. Uno come lui, sopra di due set, la chiude, ammazza la partita, finisce l'avversario, con la più cruda cattiveria sportiva. Molle, svogliato, sorpreso dal cuore e dall'umiltà di Stepanek. Welcome to Wimbledon Nole.