Wimbledon 2014 si avvicina al suo atto finale. Come l'anno scorso il torneo femminile ha riservato grandi sorprese e molte big hanno abbandonato anzitempo la corsa al piatto delle Campionesse. Al loro posto sono arrivate la ritrovata Petra Kvitova, la sopresa Lucie Safarova - alla sua prima semifinale slam in carriera -e due che, avanti d iquesto passo, big lo diverranno molto ma molto presto, se già non lo sono. Ovvero Simona Halep ed Eugenie Bouchard.

Partiamo proprio da quest'ultima sfida, forse la più interessante delle due. La canadese è alla su terza semifinale in altrettanti slam disputati quest'anno: dal cemento australiano all'erba di Wimbledon passando per la terra di Parigi, Genie ha sempre centrato il pass per entrare fra le migliori quattro del torneo. Niente male per una ragazza di vent'anni, la passata stagione new comer dell'anno e quest'anno capace di issarsi a pochi passi dalla top ten, pronta a bussare alla porta del gotha del tennis. Ieri ha battuto con autorità Angelique Kerber, ripetendo alla tedesca lo scherzetto di Parigi. Fino ad ora ha trovato, a sbarrarle la strada verso la finale, due giocatrici navigate come Na Li a Melbourne e Maria Sharapova a Parigi. Oggi proverà a chiedere strada a Simona Halep, ma il compito sarà tutt'altro che facile.

Perchè la ventitreenne romena, numero tre al mondo, è una giocatrice solida e maledettamente efficace. Per informazioni rivolgersi a Sabine Lisicki, demolita con un netto 6-3/6-0 nei quarti di finale. Pochi fronzoli, tanta concretezza per Simona, reduce dalla sfortunata finale di Parigi contro Maria Sharapova, una battaglia lunghissima in cui la Halep ha dato parecchio filo da torcere alla russa, che per prendersi lo scettro Parigino ha dovuto sudare ben più delle proverbiali sette camicie. O dei sette vestitini che sfoggia con eleganza sui court di tutto il mondo.

Un solo precedente fra le due giocatrici, andato in scena sul cemento di Indian Wells lo scorso undici marzo, in un match valido per i quarti di finale del tornei poi vinto da Flavia Pennetta. Ad imporsi fu Simona Halep, che vinse in tre set con il punteggio di 6-2/1-6/6-4. 

Dall'altra parte del tabellone invece troviamo uno scontro tutto made in Repubblica Ceca, quello fra Petra Kvitova e Lucie Safarova.  Una partita che inevitabilmente fa tornare indietro il tempo all'edizione 1993, quando proprio in semifinale si sfidarono le Martina Navratilova e Jana Novotna. A vincere fu proprio la Novotna con un doppio 6-4, in quella che fu la sua unica affermazione in carriera sulla connazionale. In finale la ceca affrontò Steffi Graff in una partita drammatica, passata poi alla storia. Avanti 4-1 nel corso del terzo set, Jana Novotna cominciò a sbagliare tradita dalla pressione e pian piano subì la feroce rimonta dell'avversaria, che alla fine mise il quinto dei suoi sette sigilli sul Centre Court. A Jana non restò altro che trovare conforto sulle spalle della Duchessa di Kent, per dare sfogo alla sua delusione: le sue lacrime faranno il giro del mondo e diverranno una delle immagine più famose dei Championships.

Tornando alla stretta attualità, cinque sin qui i precedenti rendez-vous fra le due, tutti andati a favore di Petra Kvitova. L'ultimo, recente, è stato sull'erba di Eastbourne ed è terminato in tre set, con la campionessa di Wimbledon 2011 che si è imposta con il punteggio di 6-1/5-7/7-6. Una Safarova che ha dato quindi filo da torcere alla connazionale. Oggi a fare la differenza potrebbe essere la maggior attitudine di Petra a giocare le partite che contano. Da par suo, Lucie può provare a cavalcare l'entusiasmo di un torneo sin qui giocato a livelli super, ma soprattutto ha poco o nulla da perdere. Vada come vada oggi, Wimbledon 2014 è stata la sua miglior esibizione slam da quando ha comincaito a calcare i campi del circuito WTA.  

Si parte alle 14 ora italiana con la sfida fra Kvitova e Safarova. A seguire il match fra Bouchard e Halep. Entrmabe le partite si giocano sul Campo Centrale.