Come si suol dire: la prima volta (Australian Open) può essere un caso, la seconda (Roland Garros) un indizio, la terza la prova. Schiacciante. Che inchioda tutti di fronte all'evidenza che il tennis femminile ha trovato una nuova, luminosa stellina. Troppo forte Eugenie Bouchard oggi, anche per una giocatrice solida come Simona Halep, che deve alzare bandiera bianca in due set (7-6/6-2). E così, alla terza semifinale slam in altrettanti appuntamenti, la canadese supera lo scoglio e si qualifica per la finalissima. Per il Paese della foglia d'acero si tratta del primissimo rappresentante (fra uomini e donne) a strappare il biglietto per una finale slam. Con la possibilità, domani, di iscrivere all'albo anche Milos Raonic.

Al netto di una Halep messa subito fuori uso da una storta alla caviglia sinistra dopo pochi minuti di gioco, quello che stupisce della giovane canadese è la forza mentale. Subisce break nel terzo game del primo set? Nessun problema, perchè in quello successivo ha già restituito il favore all'avversaria, che oltre al danno si trova anche a doversi affidare alle cure della fisioterapista  e farsi fasciare la caviglia sinistra. Niente di grave in apparenza, ma una seccatura forte per una che fa della mobilità e della copertura totale del campo il suo marchio di fabbrica. Il primo set diventa comunque una battaglia senza quartiere, con la Halep che lotta coraggiosamente su ogni pallina e la Bouchard che pare avere una calamita al posto della racchetta, prendendo e rispedendo al mittente tutto e più di tutto. Si arriva, inevitabilmente al tie-break, con la Halep che prende il largo e sembra poter portare a casa il set. Ma la zampata di Genie - che piazza una parziale di 5 punti a 1 chiudendo il discorso sul 7-5 dal 2-4 - è devastante per la romena, e la sconfitta nel primo parziale una mazzata sul morale.

Tanto che il secondo in pratica non esiste: la Halep è del tutto in balia della canadese che, moderna penelope del Court, cuce e scioglie a suo piacimento la trama del gioco. Demotivata e ormai allo sbando, la Halep conquista il primo game di battuta ma poi si vede costretta a fare quel che può per evitare un passivo troppo penalizzante. Ma la Bouchard straborda: picchia, martella, piazza angoli impossibili da prendere per la menomata avversaria. E si permette il lusso anche di sprecare qualche match point con annesso doppio fallo. Per rimandare la festa basta attendere l'ottavo game, con la romena che mette da sola la parola fine al suo comunque ottimo torneo di Wimbledon.

Sabato, nella battaglia finale se la vedrà con una ritrovata Petra Kvitova, che proverà a rinverdire i fasti  della cavalcata trionfale del 2011. Il derby ceco contro Lucie Safarova dura di fatto un set, con la ex fidanzata di Thomas Berdych che costringe la compagna al tie-break. Scollinato il gran premio della montagna del primo set, per Petra la strada è stata una dolce discesa fino al punto che ha fissato il tabellino sul punteggio finale di 7-6/6-1. Sabato sarà attesa invece da una prova durissima: perchè è vero che la Bouchard è alla sua prima finale mentre lei sa benissimo cosa vuol dire vincere sul Centre Court, ma la canadese ha già dato ampiamente prova che sotto l'aspetto mentale ha davvero poche rivali.