Agnieszka Radwanska, Ana Ivanovic, Angelique Kerber, Petra Kvitova, Sabine Lisicki, Venus Williams. E, buone ultime, Maria Sharapova e Jelena Jankovic. Quello che avete appena letto non è l'elenco delle qualificate al Master di fine anno, bensì quello delle giocatrici di prima fascia che hanno già fatto armi e bagagli verso casa al termine della prima settimana di torneo. Uno Us Open 2014 che si è rivelato tutt'altro che friendly con le top players della WTA, falcidiate una dopo l'altra in questa pazza prima settimana.

Ad aprire le danze delle eliminazioni vip (Very Important Players) è stata Agnieszka Radwanska: i lampi di magia messi in mostra a Montreal e la facile vittoria al primo turno newyorchese contro Sharon Fichmann, sono stati subito oscurati da una Shuai Peng baciata dalla grazia tennistica, che in due set sancisce un'altra sonora bocciatura Slam per la polacca. Quindi è toccato ad Ana Ivanovic, sempre al secondo turno, uscire per mano della tutt'altro che irresistibile Carolina Pliskova. Eliminata giusto ieri Jelena Jankovic - seconda vittima illustre di Belinda Bencic (vittoriosa in due set con il punteggio di 7-6/6-3) dopo Angelique Kerber - al tennis serbo non resta altro da fare se non aggrapparsi alla giovane Aleksandra Krunic, che dopo aver fatto lo scalpo a Madison Keys e, soprattutto, a Petra Kvitova, proverà a sgambettare anche Victoria Azarenka. Che dal canto suo farà ogni tipo di scongiuri, in una preghiera collettiva che coinvolge anche Eugenie Bouchard e Serena Williams: vista la precedente morìa di star, meglio tenersi buone le divinità della racchetta...

Un discorso a parte merita certamente Maria Sharapova: finita in una parte di tabellone infernale, la siberiana non si è di certo tirata indietro. Ha vinto facile la sua prima partita, lottato come una leonessa contro la Dulgheru, estromesso la Lisicki quindi l'uscita contro una ritrovata Caroline Wozniacki, maturata ieri in tre set (6-4/2-6/6-2 il punteggio finale in favore della danese). Attenzione alla danese, che complice un tabellone spoglio di grandi nomi - fatta eccezione per Sara Errani - potrebbe diventare una pericolosa cliente per la vittoria finale, per centrare finalmente quel trionfo Slam che le era sempre mancato nell'epoca in cui è stata Numero 1 al Mondo, e che era quasi diventato un'ossessione. 

Chi gongola è l'Italia: ritrovata Sara Errani, oggi toccherà a Flavia Pennetta cercare l'accesso ai quarti. Di fronte ci sarà Casey Dellacqua, mancina australiana brava a sfruttare il canale che si è trovata dopo l'uscita di Ana Ivanovic. Flavia - che l'anno scorso a New York firmò la più bella storia del torneo, tornando grande quando tutto ormai sembrava perduto per via del polso bizzoso che tanti problemi le creava nell'esprimere il suo gioco - ha di fronte una buona occasione per approdare ai quarti, quindi rivolgere qualche preghierina per ingraziarsi gli Dei del tennis affinchè un loro capriccio metta i bastoni fra le ruote a Serena Williams, a tutto favore di Kaia Kanepi. Allora si che si potrebbero aprire scenari interessanti...

Avrà poco da pregare gli dei del tennis ma molto da chiedere a sè stessa Sara Errani. Caroline Wozniacki è un ostacolo tosto da superare, sebbene più abbordabile rispetto a Maria Sharapova. Una vetta alta con vista mozzafiato sulla semifinale, dove troverebbe ad attenderla una fra Shuai Peng (ieri giustiziera in due set di Lucie Safarova, battuta 6-3/6-4) e Belinda Bencic. Non una partita facilissima, qualunque possa essere l'avversaria: da una parte la cinese, non un mostro di continuità e con addosso la pressione di un intero paese che conta su di lei fin da quando Li Na ha alzato bandiera bianca di fronte al dolore al ginocchio; dall'altra la giovane svizzera, talento di cui si parla un gran bene ma che potrebbe pagare la scarsa esperienza a giocare partite in cui ogni pallina pesa una tonnellata. Ma per una capace di zittire la bolgia di Flushin Meadows e spedire a casa Venus Williams, ogni avversaria dovrebbe essere alla portata.

Intanto ieri Sarita ha scritto la parola fine alla bella favola di Mirjana Lucic. Contro la trentaduenne croata, la Errani parte forte, firma il primo set con il punteggio di 6-3 ma poi cede il secondo per 6-2. Si va alla terza partita, che in realtà si trasforma in un monologo della nostra tennista: il 6-0 certifica l'approdo ai quarti di finale. La sfida alla Wozniacki è lanciata.