Una Flavia Pennetta con i giri motore ridotti basta e avanza per avere la meglio di Casey Dallacqua. La fornace di Flushing Meadows non aiuta di certo il bel gioco, ma quello che conta per l'ital-tennis è portare a casa il macinato. Ovvero, fuor di metafora, piazzare anche la seconda azzurra ai quarti di finale.

Come detto, la partita fra Pennetta e Dellacqua non resterà di certo fra quelle che verranno tramandate ai posteri dagli esteti del Gioco: tanti errori, dall'una e dall'altra parte, che si traducono nel classico balletto di break e controbreak, specialmente nel primo set. Per ben due volte infatti Flavia strappa il servizio all'avversaria, per due volte la Dellacqua ha restituito immediatamente il favore. La svolta arriva al decimo game, con la tennista Aussie avanti per 5-4: Flavia chiude il rubinetto e per la Dellacqua la festa è finita. Sono infatti ben sei i game di fila inanellati dalla brindisina, che dapprima chiude la pratica primo set sul 7-5, quindi scappa sul 3-0 nella seconda frazione, poi chiusa con il punteggio di 6-2.

Fra la Pennetta e la seconda semifinale consecutiva agli US Open, c'è di mezzo Serena Williams. Tutto molto facile per la capolista del ranking, fino a questo momento immune dai capricci degli dei racchettari che fin qui sembrano essersi accaniti sulle vip del tennis mondiale: Kaia Kanepi può ben poco contro la potenza di fuoco della Williams, che si impone con un facile 6-3 periodico.

Finisce invece il cammino di Eugenie Bouchard. La stellina canadese, apparsa in netta ripresa dopo la disastrosa campagna di avvicinamento allo Us Open, viene messa ko dalla micidiale combo caldo/Ekaterina Makarova. Una partita, anche questa, non di certo di grande qualità sotto l'aspetto estetico, ma perlomeno giocata con grande intensità dalle due protagoniste. Due belle lottatrici ma con il vizietto dell'errore - spesso dell'orrore - facile. Finisce 7-6/6-4 per la russa, giocatrice che agisce sempre lontana dalle luci della ribalta ma che, puntuale come un orologio svizzero, si presenta al gran ballo delle fasi caldi in quasi tutti gli appuntamenti che contano. La Bouchard ha invece decisamente sofferto il caldo newyorchese, al punto da essere costretta a ricorrere all'intervento della fisioterapista. A quel punto, sotto nel punteggio (2-4) e decisamente in difficoltà, Genie sembrava spacciata, ma un momento di follia della Makarova la riportava clamorosamente in partita. Un'illusione durata poco, perchè negli ultimi due game la russa torna a giocare bene e firma il 6-4 che la proietta ai quarti di finale.

In attesa che la sifda notturna - ora italiana- fra Vika Azarenka e Aleksandra Krunic determini la sua prossima avversaria. Vada come vada, non si potrà certo dire che questo Us Open 2014 si stato scontato...