Gli Emirati accolgono un torneo di esibizione ricco di stelle, una sorta di antipasto per il 2015 della racchetta. Se domani, a Brisbane, con il classico Atp 250, prende il via la stagione vera e propria, alla presenza di Roger Federer, fedele al torneo australiano, già in questi giorni al Mubadala World Tennis Championship si tirano le prime somme della stagione che verrà. 

Il parco tennisti registra, come detto, presenze di spicco, tanto che le semifinali assumono tinte ben più importanti di un semplice allenamento. Aprono Andy Murray e Rafa Nadal. Il britannico, chiuso un 2014 di rincorsa, condito prima da un difficile ritorno ad alto livello e in seguito dal complesso processo che porta a ritrovare continuità a partite senza fiato, chiede alla stagione alle porte un nuovo posto al tavolo dei grandi. Situazione similare per lo spagnolo. Eccezion fatta per l'amato Roland Garros, nulla, nei 12 mesi precedenti, ha portato il sorriso sul volto del maiorchino. Ai guai fisici - i problemi al polso, in precedenza al ginocchio, testimoniano un'usura fisica preoccupante - si è sommata, al tramonto dell'anno, un'appendicectomia che ha di fatto chiuso il percorso dello spagnolo. Ad Abu Dhabi, per Nadal una sconfitta netta, con due soli giochi raccolti nel primo set, e uno 0/12 nelle occasioni di rottura a testimoniare un'attitudine da ritrovare. Buona dimostrazione invece per Murray, al secondo successo consecutivo dopo quello con Feliciano Lopez.

Di interesse anche il secondo match in programma. Al numero uno, Novak Djokovic, si è opposto Stanislas Wawrinka. Caratura diversa quella assunta dallo svizzero dopo i recenti fasti. Prima l'Australian Open, a chiudere la Coppa Davis, in coppia con Roger Federer. Eppure, pur in un match con in palio poco più del prestigio, il divario, con Djokovic, appare ancora lampante. 61 62 per il serbo, la sensazione di superiorità in ogni frangente dell'incontro. Resta, attorno a Wawrinka, un velo di incertezza. Può essere a lunga gittata al livello dei fab four o solo, in singola giornata, un colpo a sorpresa? 

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Johnathan Scaffardi
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