Il doppio azzurro festeggia in terra kazaka, ma la vittoria di Fognini e Bolelli è figlia di fatica, sudore, errori e talento, non certo una partita facile. Quattro set lottati, in cui Golubev e Nedovyesov complicano la vita al duo italiano, trascinando il pubblico di casa, in special modo nell'incredibile tie-break del terzo, vinto per 15 punti a 13 dal Kazakistan. L'Italia, in controllo per due set, superiore per classe e tocco, ha qui la forza di respingere l'ondata di casa, Fognini alza il livello di gioco, Bolelli resiste al servizio, gli azzurri non chiudono, ma fanno corsa di testa e quando Nedovyesov mostra finalmente normali segni di cedimento, per uno non abituato a una prolungata guerra psicologica, la nostra nazionale raccoglie e scappa, senza voltarsi indietro. 6-4 al quarto, ci presentiamo all'ultima giornata avanti, manca un ultimo tassello per cancellare definitivamente l'ostacolo Kazakistan.

Il Kazakistan inizia con aggressività e nei primi giochi Fognini e Bolelli subiscono il ritmo forsennato di Golubev e Nedovyesov, col passare dei punti l'Italia guadagna però campo e nel quinto gioco arriva il primo break dell'incontro. Golubev rischia di cedere ancora il servizio sul 4-2, ma il Kazakistan resta in scia e trova addirittura il gioco in risposta per tornare in parità. Sul servizio di Fognini, Bolelli commette un'imprecisione decisiva a rete e apre lo spiraglio per il break. Sul 5-4 è set point per i nostri avversari, una prima di Bolelli scaccia la paura. Il tie-break decide il parziale ed è un alternarsi continuo, con il primo mini-break azzurro, 4-1, spazzato via da 3 punti consecutivi dei padroni di casa. Da qui solo Italia. Golubev sbaglia, prima di Bolelli, smash di Fognini. 76 per gli azzurri.

Il secondo set segue le orme dei servizi e il momento di svolta si palesa nell'ottavo gioco. L'Italia vola 0-40, le prime due occasioni sono ben salvate dal Kazakistan, la terza è d'oro. Fognini risponde, Bolelli copre la rete, è 5-3 e 6-3 poco dopo. La partita appare in discesa, ma il Kazakistan non vuol alzare bandiera bianca e il terzo diventa corrida. Il tie-break, il secondo del match, che decide la contesa è un'epopea, uno schiaffo ai principi base del tennis, perché accade tutto e il contrario di tutto. Set point Kazakistan, match point Italia, in serie. Opportunità in battuta, in risposta, nessuno sembra cogliere il momento, per sfortuna, scarsa qualità. Fognini tiene a galla gli azzurri, mentre Bolelli appare in questo frangente incerto. Due dritti errati di Bolelli portano sul 14-13 il Kazakistan. Golubev mette l'ace, ma la palla sfiora la rete. Si ripete. Ancora Golubev, stavolta con uno scambio di forza. Due set a uno, l'Italia comincia a vedere le streghe.

L'approccio al quarto risulta delicato. Fognini e Bolelli mostrano una reazione, ma non sfruttano diverse palle per creare un solco e rischiano, nel settimo gioco Golubev e Nedovyesov hanno la chance di spostare realmente l'inerzia della gara, trascinando il tutto a un quinto set al cardiopalma. Regge l'urto l'Italia, ogni colpo è ormai delicato, decisivo. Nedovyesov torna umano, lascia il servizio, sente il braccio pesante a rete, il break è finalmente azzurro. Chiudiamo, 6-4, che fatica.

76 63 67 64 Italia.