Tomas Berdych si avvicina alla rete e stringe la mano a Roger Federer, sul volto un sorriso. Non c'è traccia di frustrazione o amarezza, c'è la consapevolezza di aver provato in ogni modo a opporsi al rivale. Il 6-0 del secondo set è pesante, ma è la fotografia dell'incontro. Federer gioca con rapidità di pensiero e di braccio, cavalca la partita, non indietraggiando mai. Si pone sulla riga di fondo e da lì dipana il suo tennis, di controbalzo, di dritto, di rovescio, prende campo appena può, accorciando gli scambi, togliendo fiato a Berdych. 

22 vincenti, 11 errori, uno score spaventoso, considerando i rischi di un tennis così improntato alla ricerca del punto. Il servizio è l'arma di Federer, ma non di Berdych, perché il ceco crolla anche nel fondamentale a lui più caro. Quando la prima non entra - meno del 50% nel match - è notte fonda, puntuale arriva la firma in risposta di Federer e Berdych si scioglie. 

Nel secondo set, per tornare ai numeri, Berdych raccoglie 8 punti su 23 in battuta, non riesce mai a tenere il servizio ed è alla deriva in ogni scambio. Federer regala momenti di altissima qualità tennistica, trascina il pubblico, divertito e ammaliato. La ricerca della giocata è evidente, Federer non si accontenta di vincere, vuol farlo a suo modo e questo piace a chi osserva.

Il punteggio del primo parziale, 6-4, racconta di un momento di maggior equilibrio, ma è in realtà apparente, perché Federer non concede mai una palla break e al quinto gioco è già a un passo dalla prima "rottura", Berdych ne esce, ma si ritrova spalle al muro nel settimo e lì capitola la prima volta - quattro in totale - lasciando strada allo svizzero. 

Il primo vero esame, contro un giocatore di livello, conforta Federer, sconfitto solo da Seppi in questo 2015, il tempo sembra aver stretto un patto con il campionissimo di Basilea e la miglior fotografia dell'incontro la riporta lo sconfitto, Berdych. "Quando Federer gioca così, tu vuoi fare del tuo meglio, vuoi giocare il tuo miglior tennis, ma c'è una linea sottile tra questo e l'andare oltre. Non è così facile avere il controllo in ogni momento". 

Sorridente invece il n.2 del mondo "Non è solo un'altra vittoria, è un'altra vittoria contro un giocatore nei primi 10 al mondo. Ho giocato bene dalla linea di fondo, mi sono mosso bene e ho servito bene, concedendo poche occasioni in risposta. Mi sentivo bene quando colpivo la palla, avevo i tempi giusti e ho interpretato la partita nel modo corretto, da subito". 

In bilico invece la seconda partita del tabellone maschile, quella tra Rafa Nadal e Milos Raonic. 4-6 7-6(10) 7-5 Raonic, al termine di una lotta che per quasi due set vede Nadal imporsi, nettamente. Lo spagnolo riesce a contenere la potenza del canadese, fuori giri col dritto nella prima parte dell'incontro, Nadal è solido, ma commette l'errore di non chiudere la partita. Ha ben 5 palle break nei primi giochi del secondo set, ma Raonic riesce sempre a scamparla e col passare dei minuti entra finalmente in partita, sconfiggendo lo spettro Nadal. Alza il livello e il match diventa a tratti di un'intensità incredibile. Nadal affronta due set point sul 5-4 Raonic del secondo e sgretola con un tennis perfetto il muro canadese. Si giunge così al tie-break, in un'altalena di match point e set point. Nadal ha tre opportunità per chiudere, ma Raonic si affida alla prima e al servizio per cavarsi da un buco profondo e sfrutta l'unico passaggio a vuoto di Rafa, una brutta risposta sul 10-9, per prendere l'abbrivio verso il terzo set. Il prolungarsi della lotta prosciuga Nadal e sul finire del terzo set la fatica è evidente. Resta la forza mentale di Nadal, scompare la "tracotanza" fisica, Raonic picchia e Nadal gira a vuoto, il finale è canadese. 

Da segnalare, in campo femminile, il ritiro di Serena Williams. L'americana non scende in campo con Simona Halep. Successo, infine, della serba Jankovic, in tre set, con Sabine Lisicki.