Novak Djokovic batte Roger Federer, il campione, a Indian Wells, batte un colpo, conferma il titolo e riscatta il recente K.O patito, per mano dello svizzero, a Dubai. L'atmosfera che si respira all'interno dell'impianto californiano è quella delle grandi occasioni e lo spettacolo non tradisce le attese. Djokovic e Federer giocano, per larghi tratti, un tennis magnifico, entusiasmante, ogni scambio contiene due-tre colpi senza logica spiegazione. Si spingono, Federer e Djokovic, oltre i limiti naturali e il pubblico, apertamente schierato con lo svizzero, apprezza. Il campione e il vecchio sfidante, per tre set, senza respiro. Si osservano, si stimolano, il "come on" di Federer, l'urlo di Djokovic, il punto su ogni sequenza di colpi, la fatica che blocca muscoli e idee, la voglia di restare in campo, di Djokovic, il n.1 che vuol mettere la firma, di Federer, l'eterno giocoliere, che sfida il tempo e i trofei, lotta contro l'assuefazione da successi e ama sporcarsi le mani, per vincere, ancora una volta. Il finale ricalca le orme di Wimbledon, anche allora una traccia paradisiaca di Federer, prima del ritorno di Djokovic. Il serbo ha qualcosa in più, in termini di consistenza fisica, sulla lunga partita, Federer ha sprazzi di eterna bellezza. Finisce col serbo sul ring, digrignante, stanco, ma felice. Federer ammaina la bandiera, sol quando gambe e braccia non ascoltano il richiamo del carattere. A Indian Wells festeggia Djokovic, ma la stella di Federer non è al tramonto, non ancora.

Djokovic scende in campo con lo sguardo severo, è concentrato. Per un set e mezzo si pone su un livello di grandezza assoluta. Al servizio è ingiocabile, in risposta, aggressivo, entra nel campo e tramortisce Federer. Lo svizzero non trova contonuità in battuta e quando costretto a servire la seconda si espone all'assalto di Djokovic. Lo scambio prolungato premia sempre Djokovic, Federer è alle corde, salva la prima palla break, ma, sul 3-2, precipita 0-40. Qui mette qualche prima e risale fino alla parità, ma Djokovic si porta nuovamente a palla break e disegna un passante meraviglioso sull'attacco profondissimo di Federer. In allungo, di rovescio, a fil di rete, straordinario. Non sbaglia mai Djokovic, pur giocando ogni punto al limite. La forza con cui schiaccia un buon Federer è disarmante.

L'inizio del secondo set conferma il trend, Federer ha qualche occasione in più in risposta, gioca uno smash pazzesco per salire a palla break, ma Djokovic, puntuale, ricorre alla prima e nel terzo gioco "rompe" nuovamente Federer. Lo svizzero ritrova altre due opportunità nel quarto gioco, 15-40, ma è ancora Djokovic a issarsi sulla partita. 4-2 e palla del 5-2, sembra obiettivamente finita. Qui un classico "momento Federer", lo svizzero sceglie di portarsi al livello di Djokovic, diventa una partita di ping-pong, il ritmo è forsennato, Federer gioca di controbalzo, dipinge, Djokovic è costretto agli straoardinari, cinque minuti di rara bellezza tennistica. La fotografia nell'ottavo gioco. Djokovic si porta 30-0, nel quarto punto, entrambi scovano energie insospettabili, una serie di recuperi e contro-recuperi, da una parte all'altra del campo, fino al dritto, conclusivo, di Federer. Federer entra poi sulla seconda e ha una prima palla break, la seconda la offre Djokovic con un doppio fallo, Federer accelera, Djokovic arriva ma la pallina si spegne in rete. 4-4, la partita è adesso appesa a pochi punti e anche il pubblico non riesce a contenere la reazione. Federer sprinta nel nono gioco, sale 0-30 nel decimo, ma Djokovic è solido e si conquista il tie-break chiudendo la ferita aperta da Federer.

Il prolungamento vede Federer costretto all'ennesima rincorsa, si aggrappa al talento per risalire due volte dal mini-break di svantaggio e coglie l'offerta d'aiuto di Djokovic. Il serbo sale prima 3-1 e poi 5-3, con Federer che mette un comodo schiaffo al volo in rete, e un altro colpo di volo sulla racchetta di Djokovic, aprendo la strada al passante. Il nono punto è un colpo alla resistenza infinita di Djokovic. Federer sfonda, Djokovic respira in modo affannoso e paga con due doppi falli, decisivi. 7-5 Federer nel tie-break, si va al terzo.

Federer sente lo sforzo e l'inizio del terzo set è segnato da una sequenza preoccupante di gratuiti, Djokovic, nel secondo gioco, sale 0-40, Federer si salva con la prima, ma sulla terza è pazzesca la risposta, tra le gambe dello svizzero, del serbo. Il n.2 del mondo si toglie la palla dalle stringhe ma non riesce a tenerla in campo. 2-0, e ancora Djokovic avanti. Il game più lungo della partita è il terzo, per intensità senza eguali. Federer gioca una risposta sulla riga e accarezza la palla, la smorzata sorprende Djokovic ed è palla break, la prima di cinque opportunità nel game, si scambia di clava e di fioretto, bellissimo il duello a rete vinto da Djokovic, con la contro-smorzata in allungo. Decisivo un altro doppio fallo di Djokovic, che consente a Federer di portarsi sul 2-1, riaprendo nuovamente la partita. Qui però finiscono le energie di Roger Federer, qui il sole di Indian Wells scalda il motore dello svizzero, i 34 anni, di colpo, presentano il conto, appesantendo il braccio di Federer. Evidente il calo, perché Federer, in continua rincorsa, perde in profondità, incisività, Djokovic accelera le operazioni, vede il rivale alle corde e prende la partita, questa volta in modo definitivo. 8 a 1 il parziale per Djokovic, dal 3-2 al 5-2, decisivo prima un errore col dritto in avanzamento di Federer, sul 40-15, palla del 4-3, e poi un doppio fallo, sanguinoso, sulla palla break. Finisce 6-2, tra applausi e strette di mano. La stima è evidente, entrambi sanno di aver lasciato in campo ogni cosa, Federer e Djokovic, difficile pensare a qualcosa di meglio.

Djokovic - Federer 63 67 62

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Johnathan Scaffardi
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