Poco più di un allenamento, un'ora di danza sull'erba, per sorvolare l'ostacolo Dzumhur e approdare, senza fatica, al turno successivo. Roger Federer calca il verde del Centre Court e l'abbraccio del pubblico è caloroso. In campo, Federer è leggero, rapido, si muove bene e prova soluzioni estreme. L'ampia distanza dall'avversario di turno consente qualche soluzione improvvisata, qualche schizzo che "colora" la tela e può risultare utile in partite più complicate. 

Dzumhur, bosniaco, classe '92, mette in campo grande orgoglio, corre a perdifiato da una parte all'altra del campo, ma è in costante difficoltà di fronte alle variazioni di Federer. I tagli dello svizzero sono indecifrabili e il caldo scioglie il giovane sfidante, stremato di fronte al re, invece perfetto nel suo incedere. 

Il break, nel corso del primo set, arriva al quarto gioco. Federer attacca col dritto e a rete si concede alla platea, con una veronica che richiama il nobile pubblico di Wimbledon. Un "oh" di meraviglia accompagna la torsione del n.2, la palla, accarezzata, si appoggia poco dopo il net. Dzumhur accusa, crollato il castello difensivo, il gap si dilata. 3 palle break, con due doppi falli, Federer vola 51, prima di chiudere in 18 minuti con prima e dritto in contropiede. 

Nel secondo, la concentrazione cala, Federer è superiore e si adagia, sprecando due palle break in apertura, con risposte ampiamente fuori misura. Dzumhur stringe il pugnetto, si carica. Si giunge in equilibrio fino al 33, qui, sullo 0-30, il lob difensivo di Dzumhur finisce fuori di poco e Federer ha tre palle per l'allungo. Il bosniaco è costretto a rincorrere, si aggrappa a Roger, ma cede la battuta a 15. Federer delizia nei pressi della rete, disegna una volèe in contropiede superba, Dzumhur raccoglie un solo punto negli ultimi due turni di servizio. 63 Federer e due set a zero. 

Nel terzo, medesimo spartito. Il break nel quarto gioco, Dzumhur risale da 15-40, ma Federer, quando sceglie di spingere, piega la tenue resistenza del rivale. I lampi sono improvvisi, gli sbalzi accecanti. Le accelerazioni di dritto sono accompagnate dal consenso che proviene dagli spalti. Federer piace, perché anche nelle giornate di assoluta tranquillità regala momenti di pura bellezza. Sul 53, lo svizzero si presenta per chiudere l'incontro. Scende tre volte a rete, la seconda volèe, con la palla che schizza sull'erba e impatta la racchetta di Roger, è divina. A zero, Federer firma il terzo set. 61 63 63.