Per un attimo, quando la britannica Watson si era incredibilmente issata sul 3-0 nel terzo set e aveva avuto fra le corde la pallina per spedire all'inferno Serena Williams, in molti hanno pensato che il Centrale stesse diventando per i big stregato: ieri la caduta, rumorosa, di Rafa Nadal, irretito dal gioco folle e irriverente di Dustin Brown.

Oggi le fatiche titaniche della Regina, messa alle corde da una strepitosa Heather Watson, tutt'altro che propensa a fare l'agnellino sacrificale. Anche perchè dietro di lei ringiavano 15mila assatanati fan di Sua Maestà, che han trasformato fin dalle prime battute gli spalti del Centre Court in una bolgia infernale. Cornice da brivido per una partita che però sembrava destinata a spegnersi subito: Serena parte forte e innesta il turbo, mette sotto la Watson e porta a casa la prima frazione con un 6-2 che lascia ben poco all'immaginazione e alle speranze della beniamina di casa. Che dal canto suo non dispera, tiene sempre il cervello ben collegato alle braccia ed esce benissimo dalle sabbie mobili in cui, dopo il 4-3 Williams, pareva essere definitivamente finita anche nel secondo set.: perché è in quel momento che la Watson comincia la sua cavalcata, 3 game di fiale per impattare nel conto set, altri 3 per spingere la Williams sull'orlo di un baratro pericolosissimo.

Il terzo set è epica allo stato puro, con sprazzi di psicodramma: perchè la Watson spreca le palle che l'avrebbero proiettata sul 4-0, e la Williams martella ma spesso senza lucidità, pur non mancando l'occasione di agganciare l'avversaria sul 3-3. Tutto finito? Strada in discesa Williams? Tutt'altro: perchè la britannica, che veleggia alla posizione 95 del ranking, ha cuore e testa lucida, supera lo smarrimento e riprende a pestare duro fino a mettere ancora all'angolo la Williams, mentre il pubblico del Centrale impazzisce e si sgola per la piccola Davidessa che cerca di sconfiggere Golia. E che ci va vicina, molto vicina: nel nono game è clamorosamente la Watson a trovarsi a servire per il match, ma è qui che la Williams trova la forza e il cuore per aggrapparsi a tutta la sua infinita classe e mettere assieme i tre game necessari a scacciare la paura.

Che è stata grande, immensa, per merito di una commovente Watson che esce accompagnata dalla standing ovation di tutto il Centrale, compresi gli scatenatissimi tifosi australiani, accorsi lì per sostenere Tomic nell'imapri battaglia contro Djokovic. 

Molto meno ricca di pathos invece la partita che ha visto protagonista l'altra sorella WIlliams, Venus. La Krunic è brava e volonterosa, ma presto deve lasciare strada alla classe e al blasone dell'avversaria(6-3 6-2). Wimbledon avrà così il tanto atteso derby fra le sorelle più vincenti della storia della racchetta, un ottavo di finale di pura nobiltà tennistica.

Nella nobiltà del tennis ci entra con pieno merito anche Zarina Diyas, la cui favola si arricchisce di un altro scalpo prestigioso dopo quello, preso all'esordio, della nostra Flavia Pennetta. Questa volta a cadere sotto i colpi della kazaka è Andrea Petkovic, che si arrende in due set (7-6 6-4) dopo quasi due ore di battaglia. Battaglia è stata anche fra Viktoria Azarenka e Kristina Mladenovic, con la bielorussa che ha piegato in due set la talentuosa francese (doppio 6-4)