Dopo il consueto stacco domenicale, si torna a respirare profumo di tennis nella sacra cattedrale di Wimbledon. Sono otto gli incontri in programma, a livello maschile, nella giornata odierna. Siamo agli ottavi di finale e i sedici tennisti rimasti sulla scena si confrontano per conquistare un posto al sole nei quarti. La parte alta è il regno di Novak Djokovic. Il serbo affronta il sudafricano Anderson, il primo scoglio reale nella corsa londinese. Anderson è reduce dal successo con Mayer, convincente, e da una campagna in verde produttiva. Al Queen's, un'ottima impressione. Djokovic, fin qui, si è speso con moderazione, limitandosi al compitino per cancellare avversari ordinari. L'uscita per infortunio di Nishikori spoglia la parte alta di un certo protagonista e spiana il cammino di Djokovic fino alle porte della semifinale.

In caso di vittoria, il serbo, nei quarti, può trovare Marin Cilic, in crescita dopo i patemi dei mesi recenti e galvanizzato dalla battaglia a suon di servizi con Isner, o l'americano Kudla, classe '92, nativo di Kiev.

Intrigante è il confronto tra Gasquet e Kyrgios. Da una parte il tennis elegante di Gasquet, dall'altra l'entusiasmo di Kyrgios. Balzi, momenti di pura esaltazione, un contrasto vivo con l'idea di tennis che serpeggia a Wimbledon. Gasquet ha un biglietto da visita importante, viene dal successo netto con Dimitrov, ma Kyrgios, con lo scalpo Raonic, è qui favorito. Completa il quadro Wawrinka. Stan incrocia il belga Goffin. Dal Roland a Wimbledon, dalla terra al verde, Wawrinka è perfetto, in ogni gesto, in ogni movimento. Vive, lo svizzero, un periodo florido, a livello mentale in primis. Epilogo naturale la semifinale con Djokovic, ma restano da scalare due gradini.

La parte bassa vede invece sulla scena Roger Federer e Andy Murray. Federer deve superare Bautista Agut, sull'erba non un “colosso” e gode di uno stato psico-fisico invidiabile. Un set concesso nel percorso fino agli ottavi, la sensazione di leggerezza, dispensata nelle poche ore sul campo. All'ultimo ballo, Federer trascorre con serenità le due settimane londinesi, accarezzando un sogno, la storia. Murray deve invece fronteggiare la potenza di Ivo Karlovic. 36 anni suonati, la capacità di ottenere il massimo, con lavoro e intelligenza. Ivo fa fruttare al meglio l'arma letale a sua disposizione. Costruisce col servizio, concedendo poco allo spettacolo. Murray è di una categoria superiore, ma non può distrarsi.

Berdych – Simon è ottavo da seguire. Il ceco è in costante crescita – nel 2015 un ulteriore salto di qualità – mentre Simon è tennista di indubbia classe, in grado di mettere in difficoltà anche i primi al mondo. La superficie porta i favori del pronostico sul fronte ceco. A chiudere, l'ottavo forse meno nobile, quello tra il canadese Pospisil e il serbo Troicki, quest'ultimo, senza dubbio, tra le rivelazioni dell'anno, per continuità e rendimento.

Il programma:

Djokovic – Anderson

Cilic – Kudla

Wawrinka – Goffin

Gasquet – Kyrgios

Pospisil – Troicki

Murray – Karlovic

Berdych – Simon

Federer – Bautista Agut  

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Johnathan Scaffardi
Lo sport come ragione di vita, il giornalismo sportivo come sogno, leggere libri e scrivere i piaceri che mi concedo