Novak Djokovic esulta, con foga, dopo aver strappato il servizio a Kevin Anderson. L'undicesimo gioco decide la sfida, lunga due giorni, tra il serbo e il sudafricano. La pressione schiaccia Anderson, due doppi falli piegano la resistenza del potente sudafricano. Djokovic è ai quarti e continua la marcia londinese. 

Il match inizia lunedì, quando Anderson si aggiudica i primi due set con due tie-break grazie a un servizio devastante (otto ace nel primo e quattordici nel secondo) e a qualche distrazione di Djokovic nei tie-break (un doppio fallo sul 6-6 del primo e un vantaggio di 5-2 nel secondo non concretizzato). Nonostante la chiusura del tetto favorisca il tennis d'attacco di Anderson, c'è la reazione del serbo, che toglie per tre volte nei successivi due set il servizio al sudafricano, che fatica a trovare la prima e il match torna in parità. Determinante in questi due set la bassa percentuale di prime in campo di Anderson, che vince quasi nove punti su dieci con la prima ma appena il 28% con la seconda. Il quinto set viene rinviato al giorno dopo.

Il martedì si comincia con un lieve ritardo a causa della pioggia, per poter finire il match outdoor. A sorpresa, è il gigante sudafricano a partire meglio e a procurarsi due palle break sul 2-1, ma non è fortunato, sbagliando una risposta di pochissimo. Il serbo si salva e fino al cinque pari il servizio la fa da padrone, ma sul più bello arriva il black out di Anderson ,che dopo aver concesso le briciole nei suoi turni di battuta, dal 15 pari commette due doppi falli e sbaglia una volee, perdendo il servizio per la quinta volta. Djokovic può servire per il match sul 6-5, va sotto 0-30, ma il sudafricano non trova più il campo e dopo tre ore e quarantasei minuti il numero uno del mondo può alzare le braccia al cielo. Gran vittoria sel serbo contro un ottimo avversario, capace di tirare 40 ace e 71 vincenti, ma che sfrutta una sola palla break su otto, raggiungendo i quarti di un torneo dello Slam per la venticinquesima volta consecutiva.