Sarà il match numero 24 tra Roger Federer e Andy Murray a decretare il finalista che uscirà dalla parte bassa del tabellone maschile di Wimbledon edizione 2015. Una volta uscito di scena precocemente Rafa Nadal, mai competitivo sull'erba londinese nelle ultime stagioni, la semifinale tra il fenomeno svizzero e il beniamino di casa britannico è apparsa scontata. Gilles Simon e Vasek Pospisil non hanno costituito negli ottavi di finale test realmente probanti per due giocatori in grande fiducia e in ottima forma atletica. Federer e Murray arrivano alla semi dei Championships con lo status di migliori giocatori del torneo, una spanna sopra anche al numero uno del mondo Novak Djokovic.

L'erba di Londra ha fatto bene a entrambi, sembrati aggressivi nei colpi di rimbalzo e molto centrati al servizio. L'attitudine alla superficie ha fatto il resto, consentendo ai due di lasciare solo le briciole agli avversari incontrati per strada (un set ceduto a Groth da Federer, uno a Seppi da Murray). I precedenti dicono di dodici vittorie dello svizzero contro le undici dello scozzese. Due gli incontri sull'erba, entrambi a Wimbledon nel 2012: il primo match andò a Federer che si aggiudicò quell'edizione dei Championships, mentre il secondo vide vincente Murray nella finale per l'oro olimpico di Londra 2012. Le ultime gare sono invece tutte a vantaggio del nativo di Basilea, con l'umiliante 6-0 6-1 del Masters di fine 2014 a rendere dolorosi i recenti ricordi di Andy, che non batte Roger da oltre due anni (vittoria in cinque set nella semifinale degli Australian Open 2013).

La stampa inglese confida in un bis del suo giocatore, convinto e convincente come poche altre volte durante la sua carriera. Dopo i problemi alla schiena e la separazione da Ivan Lendl come suo coach (sostituito da Amelie Mauresmo), Murray è tornato finalmente competitivo in questo 2014, riuscendo a vincere anche due tornei consecutivi sulla terra battuta (Monaco di Baviera e il Master 1000 di Madrid) oltre al tradizionale appuntamento pre Wimbledon del Queens'. Il rendimento mostrato dallo scozzese in queste ultime settimane potrebbe tuttavia non bastare contro il Federer tirato a lucido di quest'inizio estate. Murray dovrà necessariamente trovare una giornata continua e incisiva al servizio, evitare cali di tensione che generalmente gli provocano anche momenti di nervosismo ingiustificato, e attaccare il suo avversario dal lato del rovescio, potendo contare sul tifo amico, nonostante il supporto allo svizzero sia ormai trasversale nel mondo del tennis.

Dal canto suo Federer cercherà di proseguire sulla falsariga dei primi dieci giorni del torneo, esibendo tutta la disinvoltura nel giocare come meglio sa sul campo centrale. Anche per la testa di serie numero due sarà fondamentale trovare continuità al servizio, allo scopo di evitare lunghi scambi da fondo campo nei quali sulla carta non parte avvantaggiato. Probabile che Federer continui a cercare la via della rete con insistenza, aiutato dalla superficie e incoraggiato dal suo coach part time Stefan Edberg. Dopo una stagione in cui ha già messo in bacheca quattro titoli (Brisbane, Dubai, Istanbul e Halle) ma nessun Master 1000, Fedexpress ha tutta l'intenzione di tornare in finale a Wimbledon prima di affrontare i tornei sul cemento nordamericano. In molti si chiedono se Roger riuscirà a vincere un altro torneo del Grande Slam prima del suo ritiro (che comunque non sembra così vicino).

Al riguardo sono da registrare le parole di Mats Wilander, ex tennista svedese e ora commentatore tecnico per Eurosport: "Non mi interessa se Federer vincerà un altro Slam. E non dovrebbe interessare a nessuno. La gente dovrebbe smetterla di parlare di questo argomento. Lasciamolo giocare in pace, vinca o perda rimane il più grande. Il solo fatto che a 33 anni sia in semifinale a Wimbledon da numero due al mondo dice abbastanza su quello che sta facendo in questa fase della sua carriera".