Un'ovazione finale, il giusto tributo a due giocatrici di grandissimo livello. Serena Williams ringrazia, vince per la sesta volta il titolo e si porta a un passo dal dipinto perfetto. Manca una sola fermata, in suolo americano, per completare il capolavoro personale. Australian Open, Roland Garros e ora Wimbledon, in attesa di Flushing Meadows. La n.1 al mondo pare non aver limiti, quando può scendere in campo. La forma fisica è ottimale e sul campo Serena ha un arsenale senza eguali. Nel suo cammino a Londra c'è il meglio del tennis attuale. Vika Azarenka, donna e atleta in cerca di rivalsa, capace di cancellare quel timore reverenziale che rimpicciolisce l'ego di diverse giocatrici al cospetto di Serena. Un set e mezzo di straordinaria intensità, prima della resa naturale. Poi Maria Sharapova, la divina di Russia, nata qui, proprio contro Serena, spazzata via dalla furia a stelle e strisce, tramortita ancora una volta dal tifone statunitense. Infine Garbine Muguruza. L'abbraccio caloroso del Campo Centrale avvolge anche la spagnola, brava a nobilitare una finale soprendente. 

Lei è al centro del campo, con Serena. Alla prima finale, con un colpo di mano spazza quel velo di pressione che scende all'alba della prima ribalta. Scaglia, Garbine, il montante d'apertura e la Williams intuisce che non è giornata a cui concedere poca attenzione. Wimbledon merita la miglior Serena e dal 4-2 Muruguruza arrivano 5 giochi Williams. L'impressionante potenza della numero uno si scaglia sull'iberica. Una serie di colpi, accompagnati da urla che squarciano il cielo londinese. La Muguruza resta, di testa, sul verde del Centre Court. Incassa, barcolla frastornata, ma ha orgoglio. Break, game di servizio, altro break. Tre giochi consecutivi, un passante sontuoso a cancellare la prima palla match. 

Il momento di furore agonistico trova il suo epilogo sul 6-4 5-4 Williams, perché Garbine gioca ora oltre il limite, costretta a forzare per non incappare nella furia di Serena. Qualche imprecisione, segnali di cedimento e la Williams decolla. Tre palle match, la prima sancisce la superiorità della più forte al mondo. Il regno di Serena è saldo, 29 vincenti a sigillare la partita. Quasi passano in secondo piano i problemi al servizio - 8 doppi falli - tale è la grandezza di una donna che bussa con continuità alla porta della storia. 

Williams - Muguruza 6-4 6-4