Un'occasione troppo ghiotta per non essere sfruttata. E la possibilità, contro Simona Halep, di fare uno step in più e provare a centrare la finale. Sara Errani ragiona in grande sul cemento di Toronto e mette nel mirino l'obiettivo grosso.
Contro Lesia Tsurenko - reduce dal primo titolo WTA vinto a Istanbul e da cinque vittorie di fila a Toronto fra qualifcazioni e main draw - è perfetta per la prima parte di primo set, quando si invola velocemente sul 5-0, quindi lucida e fortunata quanto basta per uscire alla da un black out che aveva pericolosamente rimesso in corsa la pugnace ucraina, risalita fino al 5-4 e arrivata, sul servizio di Sara, a due punti dal break che avrebbe sancito l'aggancio. Ad auto-disinnescarsi ci pensa proprio la Tsurenko con qualche gratuito di troppo, Sara ringrazia e passa all'incasso. Nel secondo set è battaglia dura, punto a punto: Sara brekka l'avversaria in avvio ma subisce l'immediato ritorno di Tsurenko. La rottura decisiva arriva al settimo gioco, con Errani che strappa il servizio e allunga nel turno successivo. Per la chiusura della partita bisogna però attendere il decimo game e l'errore gratuito numero 45 dell'ucraina, per il 6-4 6-4 che proietta Sara alla sua prima semifinale in carriera in uno Premier 5 su cemento.
Niente da fare invece per Roberta Vinci, che prova ad arginare lo strapotere di Serena Williams, prima però di doversi inchinare all'ennesima dimostrazione di forza della campionessa americana, che chiude il conto sul 6-4 6-3. Non basta una Vinci in versione lusso, pur capace di creare grattacapi al carro armato americano. La Williams di questi tempi è ingiocabile per tutte, mix perfetto di classe - che non scopriamo certo oggi - potenza - idem come sopra- e assoluta fiducia nei propri, spaventosi, mezzi.
E ora avanti la prossima, ovvero Belinda Bencic. Che aggiorna il suo personale l'album delle vittime eccellenti estromettendo in due set Ana Ivanovic (6-4 6-2) e si prepara ad affrontare l'esame degli esami. Compito arduo per la diciottenne di Flawill, che però arriva lanciata da quattro vittorie molto ma molto pesanti contro tenniste di grido. Per il resto proverà ad affidarsi all'incoscienza dei suoi diciotto anni, corroborati però da una testa da veterana. Basteranno per sgambettare Serenona?
Per Sara Errani c'è invece Simona Halep. La romena, arrivata in Canada grazie a una wild card, ha sette vite e anche quando sembrava ormai spacciata, ha saputo tirare fuori le unghie e ribaltare la situazione. E la partita di ieri contro Aga Radwanska rispecchia pienamente questo copione: reduce dalla maratona del giorno prima contro Kerber, Halep nel primo set pare un pugile suonato in disperata attesa del gong che ponga fine alla sua agonia. Dall'altra parte la polacca è cinica a martellare sui punti deboli dell'avversaria, e il facile 6-0 con cui timbra il cartellino nel primo set, sembra preludere alla più facile delle vittorie per la detentrice del titolo. Tanto che in avvio di secondo set, è ancora Aga ad andare a segno, mettendo in fila il settimo game di fila. Ma Halep si iscrive finalmente alla partita, conserva il suo turno di servizio e al giro successivo brekka e mette la freccia: è la svolta della partita. Radwanska accusa il colpo e si disunisce, mentre la tennista di Costanza ritrova all'improvviso colpi e fiducia. Agnieszka resta in vita fino al controbreak che vale il 3-3, ma nel successivo turno è ancora la romena a strappare il servizio e dare la spallata definitiva alla polacca, trasformando di fatto la partita in un monologo. Da quel momento in poi, per Maga Aga si fa notte fonda e più di ogni racconto, vale il 9-1 di parziale nel conto dei game. Finisce 0-6 6-3 6-1.
S. Halep b. A. Radwanska 0-6 6-3 6-1
S. Errani b. L. Tsurenko 6-4 6-4
S. Williams b. R. Vinci 6-4 6-3
B. Bencic b. A. Ivanovic 6-4 6-2