Una partita che somiglia più a un pazzo ottovolante premia la tenacia di Roberta Vinci, che piega al suo volere la volonterosa colombiana Mariana Duque Marino. Finisce 6-1, 5-7, 6-2 dopo due ore di gioco.

Centrata e sul pezzo, Roberta incamera facilmente il primo set e vola sulle ali dell'entusiamo fino al 5-3 nel secondo. Una camera con vista panoramica sugli ottavi, se non fosse per un clamoroso passaggio a vuoto della tennista azzurra che rimette tutto in discussione e dona insperata linfa vitale alla colombiana che già idealmente era sotto la doccia. E invece la Duque Marino si arrampica fino alla cima del set, con un parziale di 4-0 nel conto game per il 7-5 che rinvia la soluzione della contesa alla frazione decisiva. Per la quale si presenta nuovamente in campo la bella Roberta Vinci del primo set, di cui ne replica quasi integralmente il copione: scatto secco a cercare la fuga decisiva, per poi piazzare nell'ottavo game il break decisivo, quello che le consegna in mano il biglietto per gli ottavi di finale.

Dove ad attenderla c'è Eugenie Bouchard. Quasi un record stagionale, per la canadese, l'aver centrato tre vittorie di fila. Al netto di facezie, buona prova per la biondina di Montreal, che ritrova voglia di lottare e fiducia nei suoi colpi, ingredienti necessari per piegare al terzo set la pugnace Cibulkova. Il precedente fra l'italiana e la canadese è fresco, ovvero il primo turno di New Haven: allora la Vinci demolì con il punteggio di 6-0, 6-1 la Bouchard, acuendo ancora di più la crisi di Genie. Più delicata invece la sfida di Flushing Meadows: anche se è presto per dire di aver ritrovato la vera Bouchard, i piccoli segnali di ripresa da lei palesti in questi primi scampoli di Us Open fan si che la sfida vada presa con le dovute precauzioni. Ma la possibilità di approdare ai quarti dello Slam americano sono già benzina sufficiente per il motore di Roberta Vinci, che ha davanti a sè una ghiotta occasione per regalarsi un invito al gran ballo delle magnifiche otto.