Un connubio di eleganza e talento in una cornice a cinque cerchi. La corte di Martina Hingis, i dubbi di sua maestà Roger Federer. L'annuncio, atteso, segue di pochi giorni quello inerente alla nuova guida tecnica. Il tramonto del 2015 porta in dote interessanti risvolti, Federer saluta Edberg e si affida a Ljubicic e annuncia, a stretto di giro di ruota, la partecipazione al doppio misto della prossima Olimpiade.  

I due tennisti svizzeri di maggior qualità e storia fondono le forze per coronare un sogno a cinque cerchi, assaporato da Federer - con il connazionale Stan Wawrinka - a Pechino. Un salto triplo, perché Roger punta, in Brasile, a un magico percorso, tra singolare, doppio e doppio misto. 

Scelta accattivante, perché forgiata sulla bellezza. Il tempo si pone tra Federer e Hingis, l'età pone un limite al percorso dei due, è una scommessa, un lancio di dadi al sole di Rio. La seconda vita di Martina costruita sui successi proprio del doppio, dopo il primo lampo in singolare, l'ultima vita tennistica di Roger, segnata da un gioco portato all'estremo per rompere le catene delle leggi scritte. 

15 anni dopo la Hopman Cup del 2001, allora giovani e forti, oggi navigati e consapevoli. Comunque vada, da oggi, un'attesa colorata di piacere. 

Rollback the years with @mhingis. Really excited to be playing mixed doubles with you 15yrs later at the Rio games pic.twitter.com/IgOGEPLleu

— Roger Federer (@rogerfederer) 11 Dicembre 2015