Era l'ora di vendicare l'onta della sconfitta dello scorso giugno ad Halle. Era l'ora di scacciare via dalla testa le sue voci, i suoi pensieri. Non si sente favorito lo spagnolo in un torneo che oggi gli ha riservato la 44esima di fila. Non si sente invincibile.

Dare due colpi di racchetta ad una palla da tennis è l'ideale, se sei un campione i pensieri, le preoccupazioni evaporano come l'acqua in cui si "butta" la pasta. Non è il Nadal degli anni d'oro, questo va detto. E' il Nadal degli errori gratuiti, soprattutto quando ricerca la profondità. Quei 21 unforced parlano chiaro. E' il Nadal del compitino aspettando tornei ed avversari più probanti. La sua macchina, il suo corpo sembra essere imballato, in una sorta di vorrei ma non posso sforzarlo più di tanto.

Ma ci sono anche lati positivi: le 0 palle break concesse segno di una solidità mentale e di gioco. Nel primo set il tedesco ha il piacere di vincere solo due game nel suo servizio: nel terzo gioco sul punteggio di 1-2 Kohlschreiber annulla le prime due palle break ma alla terza deve chinare il capo. Nel fatidico "settimo gioco", dopo una palla break sprecata dal maiorchino, il teutonico si guadagna una palla game ma lo Spagnolo non vuole che la partita si allunghi e ribalta la situazione guadagnando il maniera veloce gioco e successivamente set (6-2).

Nadal ha anche effettuato 16 vincenti. Il più bello e riuscito è un passante di dritto sul 3-3 che spezza il match definitivamente a suo favore, dopo una flebile resistenza tedesca durata lo sprazzo di 6 game. 

Ora è il turno di Grigor Dimitrov, giovane tennista bulgaro, da sempre paragonato come futuro Dio del Tennis dagli addetti ai valori. Giudizi affrettati e non avallati dal campo di tennis, unico giudice universale da sempre in queste situazioni. Un incontro certamente più probante per Nadal, seppur Dimitrov sulla terra non rende al meglio. La saga di Nadal a Montecarlo continua: assisteremo al solito finale?