Buona la prima. Roger Federer apre col sorriso la stagione del rilancio. Funziona tutto. Il pubblico acclama il messia, Nieminen è avversario morbido, il test utile e fruttuoso. É il Roger del 2014, quello degli esperimenti e delle scelte. La racchetta, forse, del futuro, un coach nuovo di zecca, dopo l'addio ad Annacone, l'idea di un ultimo colpo di teatro. Edberg al fianco del fenomeno di Basilea per tentare l'assalto allo Slam dell'addio. Lo ha detto Federer, Wimbledon è la platea a cui è più affezionato, forse quella più facile da domare. Perché l'erba accelera e stuzzica l'appetito dell'elvetico. Ma a incombere è l'Australian Open e lì bisogna volgere lo sguardo. Il finlandese Nieminen, tennista esperto, modesto, è ottimo sparring partner per l'ex n.1. Entrambi classe 1981, da più di un decennio sul circuito, si conoscono e si rispettano. Federer, dopo l'esordio, vincente, in doppio con Mahut, impiega poco per volgere la partita a suo favore. Un break basta a concretizzare la supremazia del primo set (6-4), mentre nel secondo parziale il solco si fa più profondo. Roger vola 4-0, impone la legge del più forte e chiude rapidamente 6-2, risparmiando energie importanti. Non oggi, ma con lo scorrere dell'arco tennistico, le residue forze separeranno i vincenti dai piazzati. A giocare in favore dello svizzero una preparazione finalmente adeguata, importante ancor di più quando la carta d'identità torna prepotente a ricordarti lo scorrere delle lancette. É indubbio che Federer lo scorso anno abbia pagato lo scarso allenamento e i troppi voli pubblicitari. Le esibizioni sono belle, scaldano pubblico e denaro, ma difficilmente pagano dividendi.

 

Non è ancora l'ora di Grigor Dimitrov. Il nuovo Federer che stenta a raccogliere il seme di un'eredità pesante. La stagione della consacrazione inizia con un passo falso solo in parte inatteso. Dopo l'agevole esordio con l'olandese Haase, è Marin Cilic a fermare la corsa del talentuoso bulgaro. Un doppio 7-5 per estromettere dal torneo il fidanzato di Maria Sharapova. 16 ace per il croato, che si conferma, soprattutto su terreni veloci, avversario indigesto.

 

Nessun problema per la testa di serie n.2 del torneo. Il giapponese Nishikori ha regolato l'atleta di casa, Matthew Ebden, 6-2 6-4, in poco più di un'ora. Curiosità: il nipponico rientra nella schiera sempre più larga di tennisti che hanno scelto celebrità del passato per aumentare competitività e fiducia. Al suo fianco Michael Chang, il piccolo americano capace di domare il Roland Garros.

 

É Marinko Matosevic a scatenare il pubblico di Brisbane. Il ragazzo nato in Bosnia, ma alfiere della bandiera australiana, ferma la corsa di Sam Querrey e si regala, al termine di una maratona, il terzo turno con sua maestà Federer.

 

Risultati odierni:

Federer – Nieminen 6-2 6-4

Matosevic – Querrey 5-7 7-6 6-4

Cilic – Dimitrov 7-5 7-5

Nishikori – Ebden 6-2 6- 4

 

Il programma del 2 gennaio:

Mahut – Chardy

Lopez – Hewitt

Copil - Simon

Anderson – Groth