É un Federer che piace. Brisbane accoglie il maestro di Basilea e a occhi sbarrati ne osserva il talento, che si fa beffe del tempo. Difficile sostenere Matosevic, che sventola bandiera australiana, ma non ha nulla dell'appeal tennistico di Roger. La partita si trasforma in un allenamento. Si guarda, con sospetto, ricordando la scorsa stagione, i movimenti, gli sguardi, di Federer. Emblematico il 6-1 6-1 finale in meno di un'ora. Poco da raccontare dal punto di vista tecnico. Sono altri i punti su cui puntare i riflettori. Ancora una volta, come già con Nieminen, stupisce la rapidità di Roger. La condizione fisica è al top, come non accadeva da tempo. A fare da cornice il sorriso del campione elvetico. Scomparse le ombre, rialzato il volto, l'ex n.1 mostra ottimismo. Ostenta sicurezza. In attesa di avversari di maggior lignaggio conquista la semifinale e applaude l'avversario odierno, come il futuro sfidante “Questa sera mi sentivo bene. Matosevic può essere un avversario molto pericoloso. Serve e risponde bene. Sono riuscito a controllare buona parte del match, per questo sono felice. Chardy ama giocare su superfici come questa. Lo ho visto giocare molto bene a Cincinnati. Con la sua battuta e il suo dritto può dettare il gioco”. Sarà proprio il francese Chardy a sfidare Federer. Il n.34 del ranking ha battuto la wild card australiana Groth 7-5 6-4.

 

Non solo il singolare. Federer si diverte e continua l'avventura in doppio col transalpino Mahut. Resta viva la speranza di una doppietta che a casa dello svizzero manca da Halle 2005.

 

Interessante la semifinale della parte bassa del tabellone. Si affronteranno l'idolo di casa Hewitt e il giapponese Nishikori. L'australiano ha superato agevolmente il romeno Copil, 6-4 6-2. Partita di ben altra intensità quella tra il nipponico e il croato Cilic. Dopo due set combattuti, decisivo il terzo parziale.

 

 

Quarti di finale:

Federer – Matosevic 61 61

Chardy – Groth 75 64

Hewitt – Copil 64 62

Nishikori – Cilic 64 57 62    

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Johnathan Scaffardi
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