'El Clasico', proprio come Barcellona-Real Madrid. La sfida delle sfide, perchè in fin dei conti Federer-Nadal non è mai una sfida come tutte le altre, e mai lo sarà. 32esimo capitolo di una storia infinita, e bellissima, che non annoia. Momenti completamente diversi per entrambi, forse condizioni rovesciate rispetto alla scorsa stagione. Federer sull'onda dell'entusiasmo della vittoria contro Murray, e di una condizione ed una competitività finalmente ritrovata. I primi segnali di un'inversione chiara di tendenza si erano visti a Brisbane, nonostante la finale persa contro quel mastino di Hewitt, Rusty per l'appunto. Il 2013 è solo un lontano ricordo, o meglio, 2013 chi?

Dall'altra parte della rete il robot Nadal, che il 2013 proprio non lo vuole dimenticare, il rientro dall'infortunio e i due slam conquistati, una scalata emozionante, spettacolare. Nonostante ciò, negli ultimi due turni qui a Melbourne, qualcosa sembra andare storto. Difficoltà palesi contro Nishikori prima e Dimitrov poi. Il baby Federer, così viene etichettato da un paio di stagioni, ha veramente fatto impallidire il numero 1 del seeding. Aver battuto il bulgaro è come aver scalato il Piccolo Cervino, in preparazione al vero Cervino, che è Roger Federer, una montagna che è tornata ad essere impervia e colma di insidie.

L'albo d'oro dei confronti diretti vede il maiorchino in netto vantaggio, 21 a 10, e lo score dell'ultima stagione è ulteriormente a favore dello spagnolo, che ha prevalso in tutte e tre le sfide. A Indian Wells, 64 62 ai quarti, 63 61 in finale a Roma, 57 64 63 a Cincinnati, relegando Federer al numero 7 della classifica mondiale.

Tutto cominciò a Miami, nel 2004, quando Nadal era il più giovane del tabellone, 17 anni e numero 34 al mondo. E, manco a dirlo, in due set mandò a casa il fresco campione agli Australian Open. Fu il primo mancino a battere Federer dopo Franco Squillari. Rafa ha già battuto 8 volte Roger in prove Slam, ma in cinque sfide al Master, in quattro occasioni ha avuto sempre la meglio l'elvetico. La curiosità vuole che, in 23 su 32 scontri diretti, chi vince il primo set porta a casa la partita. Per quanto riguarda le superfici, Nadal domina sulla terra per 13 a 2, mentre sull'erba è in vantaggio sua maestà Roger per 2-1. Tre sfide sull'erba, tutte finali epiche nel tempio di Wimbledon, l'ultima, nel 2008, la finale più lunga della storia del torneo londinese, durata 4 ore e 48 minuti.

Qui a Melbourne l'ultima sfida tra i due è una semifinale nel 2012, e il bilancio delle sfide è tutto a favore di Rafa, che vinse quella semifinale, e pure la finale del 2009 in cinque set, il primo febbraio del 2009, con il famoso pianto nel finale di Roger, "this is killing me". Fu l'unico successo del maiorchino nel torneo australiano, mentre Roger Federer vanta ben 4 trionfi in bacheca all'Open di Australia.

Roger, numero 6 al mondo, e Rafa, tornato sul trono del mondo la scorsa stagione. Hanno mantenuto saldamente le prime due posizioni del ranking ATP ininterrottamente dal luglio 2005 all'agosto 2009, gli unici ad aver occupato i primi due posti della classifica per 6 stagioni consecutive. Roger, numero uno incontrastato dal febbraio 2004 all'agosto 2008, quando cedette lo scettro al mancino di Manacor, prima di riconquistarlo nel luglio 2009.

3 finali su 7 al quinto set, gli anni passano, ma la storia del tennis è tutta qua. Rafael Nadal e Roger Federer, nulla più.