Roger Federer alza le braccia al cielo. Nella mente scorrono rapidi i ricordi di un anno, quello trascorso, difficile, il peggiore di una carriera straordinaria. Di fronte c'è Novak Djokovic, il battuto, il campione degli ultimi quattro Masters 1000 disputati, il re in carica qui a Monte-Carlo. Il volto di Nole è un intrecciarsi di smorfia e sofferenza, forse delusione. Non è stata la semifinale attesa, se non a tratti nel primo set. Il braccio, fasciato, del serbo, quel polso evidentemente precario, un brivido tra il pubblico. Djokovic gioca, non rinuncia e porta a termine il match. Onore a Nole, che rispetta palcoscenico e avversario. Soprattutto applausi a Federer, che risale ancora una volta la corrente del tempo e rispolvera antichi colpi per accecare, nel momento più difficile, sul 4-5 15-40 del primo parziale, il suo avversario. Lì sale al proscenio il miglior Federer e lì si risolve la partita. 7-5 6-2 per il signore di Basilea. Roger concede solo due palle break in tutto l'incontro e ottiene, con la prima di servizio, oltre l'80% di punti, contro il modesto 60% di Nole, che scende solo due volte a rete, senza raccogliere consensi. 

La partita scorre via nella fase iniziale nel rispetto dei turni di servizio. Federer cerca spesso l'immediato vincente, mentre Nole tesse la tela da fondocampo, mostrando la consueta arte difensiva. Non si evidenziano particolari momenti di difficoltà per entrambi. Con la prima, comandano a piacimento il gioco e fino al 4-4 la partita fila tranquilla, godevole. Qui il momento più bello del match. Federer conquista la prima palla break sull'errore di Nole, ma il dritto dello svizzero termina lungo e con autorità il serbo sale 5-4. Poco dopo è Roger a dover fronteggiare addirittura due set point. Due punti straordinari di Federer, costretto da Novak prima a un rovescio incrociato e poi a un perentorio dritto seguito dallo smash vincente. Si giunge al 5-5 e accade l'imponderabile. Djokovic, tranquillo, si porta sul 40-0, ma, con leggerezza, commette una fatale ingenuità, consentendo a Federer di rientrare nel game. Lo svizzero non perdona e conquista poi in battuta il primo set, con il primo ace della partita. 7-5. 

Sul pugno di Federer si chiude la sfida. Djokovic osserva, pensa al forfait, ma sceglie di scendere in campo anche per il secondo set. Cede le armi quasi subito, punito da un rovescio lungolinea maestoso di Roger. Non accenna reazione il serbo. 2-1 per lo svizzero. Il secondo break, il terzo negli ultimi quattro turni di servizio di Djokovic, aperto da un passante fantastico di Federer porta al 4-1. L'epilogo è annunciato, la stretta di mano, a rete, emblematica. Roger riconosce la fatica di Nole, Nole la grandezza di Roger. 6-2.

La finale sulla terra di Monte-Carlo, vedrà Roger Federer opposto all'amico/connazionale Stanislas Wawrinka. La testa di serie n.3 cerca il terzo titolo in questo inizio di 2014, dopo Chennai e Melbourne, mentre Federer punta al secondo successo dopo Dubai. Un Wawrinka apparso in palla fin dall'esordio nel torneo con Cilic. Nessun set concesso, nemmeno quest'oggi, in semifinale, contro David Ferrer, giustiziere di Nadal e maestro sul rosso. Un primo set dominato, 6-1, un secondo parziale di rincorsa, senza break, chiuso con sicurezza al tie-break, 7-6. La Svizzera gongola, in vista soprattutto della semifinale di Davis contro l'Italia. Wawrinka prova lo sgarbo, Federer sogna la restaurazione.