Serve la mano della divinità della racchetta per "correggere" ciò che il campo ha a sorpresa preparato. Serve un aiuto dall'alto per consegnare al pubblico di Londra la finale dei sogni. Roger Federer contro Novak Djokovic, con buona pace dei due sfidanti, Kei Nishikori e Stanislas Wawrinka. Il percorso netto di Roger e Nole si inceppa nella prima vera sfida da dentro-fuori. Ad aprire il programma è il serbo e inaspettatamente la straordinaria solidità di Novak si scontra con la reattività di Kei, giocatore per caratteristiche diverso da quelli fronteggiati dal n.1 nel girone. Nishikori strappa addirittura un set e vede aprirsi scenari di grandezza all'inizio del terzo. Il braccio sente di colpo tutta la pressione di un'arena enorme, il respiro è più affannoso e con l'occasione di rottura, sprecata, se ne va anche la partita. 

Il meglio è però in serata. Federer, semplicemente perfetto con Murray solo due giorni addietro, si ferma, non supportato dal servizio, lento di piedi e di testa. Roger non forza, gioca corto, concedendo campo e iniziativa a Wawrinka. In un attimo si ritrova due break dietro e non basta un acuto per riaprire il parziale. Wawrinka stenta nella sua prima possibilità, ma manda in archivio un set dominato. Il 6-4 risveglia Roger e il livello si alza nel secondo. Stas comincia a soffrire le risposte di Federer, i gratuiti aumentano e la prima lascia Wawrinka scoperto. Il break però non arriva, perché nemmeno Federer ha la lucidità per prendere in mano la partita. Si corre sul filo della tensione fino al 5-5. Federer è maestoso in un passante volante, Wawrinka sbaglia, malamente. Parziale di 8 punti a 0 e si va al terzo.

Federer, tornato nel match, si addormenta, complice una chiamata errata del giudice di sedia e cede a 15 la battuta. Wawrinka conferma il break e la partita si gioca su ogni turno di battuta di Stanislas, con la partecipazione, crescente, del pubblico presente. Federer scalfisce la resistenza di Wawrinka, ma si procede fino al 5-3 senza ribaltoni. Il gioco che innalza il livello di adrenalina è il decimo. Una battaglia, fatta di occasioni e rimpianti. Wawrinka non chiude quando può, perché ci sono punti più pesanti di altri, più difficili di altri. Federer raschia il fondo di un serbatoio esaurito, chiede aiuto alla schiena dolorante e si porta avanti 6-5. Wawrinka conquista il tie-break e lo scenario si fa apocalittico. Il mini-break di vantaggio Federer lo perde due volte e il primo ad avere match point è ancora Wawrinka. Nulla da fare, Federer stavolta è perfetto. Mette due firme con il servizio e si presenta lui all'appuntamento con la finale. Il suo connazionale non è altrettanto chirurgico e ad esultare è Roger, ancora. L'abbraccio finale sa di amicizia e emozione, di tennis e storia. Sarà Federer - Djokovic, un'altra volta.  

Federer - Wawrinka 46 75 76 

Djokovic - Nishikori 61 36 60