Poco più di 40 minuti per la vittoria n.998. Roger Federer, osannato, sorridente, riceve gli applausi convinti del pubblico di Brisbane. Lontane le paure d'esordio, il baratro osservato da vicino con il carneade Millman. Il Federer che scende in campo per i quarti, con un altro australiano, Duckworth, assomiglia al Federer 2014. Un tennis d'attacco, fatto di ricami e colpi di classe, senza concessioni ad avversari e concentrazione. Mentre gli errori sono pressochè nulli, fioccano i vincenti, il servizio incide come nei migliori momenti - 12 aces - e la percentuale di punti conquistati con la prima desta impressione (90%).

A raccontare del film australiano l'esultanza dei tifosi di casa nel terzo gioco del secondo parziale. Esplode un boato quando James conquista l'unico game dell'incontro. Il resto è il tennis alla sua massima espressione, Federer costringe Duckworth sulla difensiva, accarezza a rete, punendo ogni tentativo di reazione del suo avversario. La risposta funziona ed è la chiave per indirizzare ogni punto.

La sensazione è di una confidenza ritrovata, con la superficie, durante l'incontro con Millman. La naturalezza sprigionata da Federer incenerisce ogni accelerazione di Duckworth e negli scambi prolungati emerge la differenza di cilindrata. Con la chiusura dei quarti, il torneo entra nel vivo. Restano in corsa le prime quattro teste di serie. Ad attendere Federer c'è il "futuro del tennis", così Roger etichetta Dimitrov nel post match. La prima volta per i due lontano da Basilea. Due set a zero per il bulgaro con Klizan. Passeggia anche Nishikori, mentre è costretto al tie-break del terzo Raonic con l'ottimo Groth.

Risultati: 

1) R Federer defeats J Duckworth 60 61 
(3) M Raonic defeats S Groth 76(5) 36 76(2)
(2) K Nishikori defeats B Tomic 60 64
(4) G Dimitrov defeats M Klizan 63 64

VAVEL Logo
About the author
Johnathan Scaffardi
Lo sport come ragione di vita, il giornalismo sportivo come sogno, leggere libri e scrivere i piaceri che mi concedo