Nel bene e nel male Fabio Fognini, prendere o lasciare. Entusiasmante, a tratti sublime, con Nadal, fuori partita contro il ben più modesto Andujar. 63 61, un punteggio che non ammette repliche e racconta di un Fognini in costante difficoltà contro un terraiolo come Andujar, tennista di quantità, ordinato, privo di picchi e intuizioni.

Un avversario "normale", che non dovrebbe creare grattacapi al miglior Fognini e che invece sale sulla partita rapidamente, sfruttando le lune del miglior tennista azzurro.

Una controprestazione che non vanifica la bellezza del successo su Rafa, condito da colpi di categoria superiore, ma addensa di nubi l'orizzonte di Fognini, ad oggi talento incompiuto. Una questione mentale ancor prima che tennistica, Fognini esaltato dallo scontro con il re della terra, gioca libero, braccio sciolto, aggressivo, di controbalzo delizia, di rovescio crea. Con Andujar, meno enfasi, meno attesa e meno Fognini.

Il rosso resta abito che Fognini ama, ma spesso la sensazione è che dipenda dalla testa più che dalla superificie.

Non sbagliano gli altri pezzi da novanta impegnati. Kei Nishikori, campione uscente, lascia un set a Bautista Agut, patendo un leggero calo nel secondo, prima di una nuova e decisiva accelerazione nel terzo. In semifinale anche David Ferrer, 63 76 a Kohlschreiber, e lo slovacco Klizan, 76 64 a Robredo.

Oggi in programma le semifinali: Nishikori - Klizan, Ferrer - Andujar.

Bucarest

Si chiude nei quarti anche la marcia di Simone Bolelli, impegnato a Bucapest. Bella prestazione per Bolelli, opposto all'istrionico Monfils. L'azzurro si procura sette palle break, ma non riesce in nessuna occasione a scalfire la difesa di Monfils. La risposta continua, portata all'estremo, del francese costringe Bolelli ad osare, alla ricerca del punto. L'alta percentuale di prime aiuta il tennista italiano, ma non basta, perché Monfils conquista l'unico break di giornata nel primo set e chiude poi il secondo al tie-break.