Roger Federer alza il trofeo e si concede al pubblico di Istanbul, il neonato torneo turco ottiene rilevanza mediatica grazie alla presenza del campione svizzero che, con piacere, allarga gli orizzonti, concedendosi a territori fin qui ignoti. Titolo ATP n.85, il terzo in stagione dopo Brisbane e Dubai, una vittoria in due set, quella ottenuta in finale contro Pablo Cuevas, con il punteggio di 63 76.

Una vittoria annunciata in realtà, visto il campo partenti ad Istanbul, facilitata dalla sorprendente eliminazione in semifinale di Grigor Dimitrov, per mano proprio di Cuevas. Annunciata, ma non in carrozza, perché la terra di Istanbul, lenta, costringe un Federer, probabilmente distratto dal contorno turco, a partite di rincorsa e di fatica.

I primi problemi nei quarti con Gimeno-Traver, poi in semifinale con Diego Schwartzman. La finale, per detta di Federer, è il miglior match del torneo. Lo svizzero concretizza una delle tre palle break a disposizione e chiude il primo parziale, allungando poi nel settimo gioco del secondo. Il contro-break immediato di Cuevas riporta la situazione in perfetta parità. Sul 44, Federer ha tre occasioni per portarsi a servire per la partita, ma Cuevas trascina la sfida al tie-break e qui è punto a punto. Cuevas ha tre set point per complicare il cammino di Roger, Federer cinque match point per chiudere la campagna turca. Il quinto è quello della staffa, 11-9, game, set and match Federer.

Le dichiarazioni post partita raccontano di un Federer entusiasta, per una scelta che va oltre l'ambito tennistico. Federer "accetta" Istanbul per il piacere della scoperta, non a caso nel giorno di riposo, tra ottavi e quarti, si concede alla città. 

L'attenzione vira ora su Madrid, un 1000 di ben altro peso. Ci sono i migliori, non Djokovic, e Federer deve onorare la testa di serie n.1. Si trova nella parte alta, con Rafa Nadal, verso una semifinale che potrebbe aggiornare una rivalità straordinaria. Entrambi hanno qualcosa da chiedere, Nadal a se stesso, Federer al tempo.