L'urlo di Djokovic irrompe sul Campo Centrale. Dagli spalti spifferi di scarsa sportività a disturbare il nuovo Re, sull'erba di Londra l'apoteosi del numero uno. Nole risponde all'ultimo sussulto del vecchio Federer e assurge a leggenda conquistando il terzo titolo ai Championships. Solo, nell'Arena, accetta la sfida e nobilita la lotta contro l'idolo, il campione senza tempo. Un Djokovic solidissimo, impenetrabile, in grado di rialzare la testa a ogni schiaffo. Il giorno dopo, la leadership di Djokovic è ancor più forte. Dodici mesi dal precedente successo a Wimbledon, 12 mesi per incidere con più forza la sua firma nei cieli del tennis. Numero uno indiscusso, anche per i numeri.

Il torneo per eccellenza consegna a Djoko ulteriori certezze. Alle sue spalle, nella classifica ATP, resiste Roger Federer. Il Divino si piega a un passo dal titolo Slam n.18, si arrende allo strapotere di Djokovic, senza concedere l'atteso bis. La perfezione tecnica e d'intenti profusa in semifinale al cospetto di Murray non trova appigli nella domenica inglese. Le gambe frullano con minor leggerezza, il braccio è più pesante, Djokovic è un muro senza crepe. Resta un lampo, bellissimo ma isolato, a cui aggrappare il futuro. L'assolo sul finire del secondo set, di rabbia, classe e orgoglio, è l'appiglio su cui costruire i prossimi mesi.

Djokovic, Federer e a seguire i soliti noti. Murray, respinto da un Federer di lusso, mantiene la terza piazza, mentre alle sue spalle si colloca il deluso Wawrinka. Il verde respinge Stan, mai oltre i quarti a Wimbledon e soggiogato dal talento di Richard Gasquet. Il prodigio di Francia torna in semifinale e scala sette posizioni nel ranking. Ora, Gasquet, è n.13. Davanti a lui Simon, in undicesima piazza. Gilles saluta Londra, dopo aver atterrato Tomas Berdych, prima dello stop con Roger.

A completare la top ten, Nishikori, bloccato da un problema fisico, Berdych, Ferrer, Raonic, Cilic e Rafa Nadal.

Precipita Dimitrov, pronto a seguire una nuova guida tecnica dopo i disastri del recente periodo (11 ---> 16). Bene Troicki (+4, 24 ---> 20), benissimo Pospisil. Il canadese, sorpresa nei quarti, battuto da Murray, guadagna in un sol colpo 27 posizioni ed è ora n.29. Crolla Kyrgios. L'australiano paga un'eliminazione precoce, dopo le meraviglie dell'edizione passata. In casa Italia, Seppi si conferma primo tenore. L'altoatesino è n.26 (+1), 7 posizioni davanti a Fabio Fognini. Bolelli retrocede di cinque scalini e paga dazio alla sorte (-5, 55 ---> 60). Buona prestazione con Nishikori, uscita di scena al quinto set, prima del ritiro del nipponico, causato dal riacuttizarsi di un precedente problema. Lorenzi è, infine, n.88.

Questi i primi dieci:

1) Djokovic

2) Federer

3) Murray

4) Wawrinka

5) Nishikori

6) Berdych

7) Ferrer

8) Raonic

9) Cilic

10) Nadal